CATANIA. Frange criminali che operano in alcuni di rioni di Catania e nell'hinterland etneo e legate alla cosca mafiosa Cappello-Bonaccorsi, specializzate nel traffico di sostanze stupefacenti, sono state disarticolate dalla Polizia di Stato che ha eseguito un'ordinanza nei confronti di 37 persone.
In alcuni casi la sostanza stupefacente veniva trasportata all'interno di ambulanze di una Onlus, la "New Cittá di Catania", riconducibile a Salvatore Spampinato e Antonino Cosentino. E' uno dei particolari emersi durante le indagini che hanno portato all'arresto a Catania di 37 persone da parte della Polizia di Stato, che ha sgominato alcune frange criminali legate alla cosca mafiosa Cappello - Bonaccioni che operava in alcuni quartieri della città e nel suo hinterland.
"Questa organizzazione è stata così tracotante - ha detto il procuratore della Repubblica Michelangelo Patanè durante la conferenza stampa in merito all'operazione - da utilizzare una ambulanza per il trasporto di stupefacenti. Veniva prelevato un quantitativo di droga e poi con l'ambulanza e con la sirena e il lampeggiante accesi veniva trasportata per eludere i controlli".
Nell'operazione "Revenge 5" sono finiti in manette Gaetano Bellia, di 33 anni, Antonino Cosentino, di 36, Francesco Di Mauro, di 32, Luciano Guzzardi, di 51, Tommaso Ingrassia, di 35, Gaetano Lo Giudice, di 56, Dario Santo Privitera, di 35, Fabio Reale, sorvegliato speciale di 48, Salvatore Rinaudo, di 34, Alfio Sanfilippo, di 39, sorvegliato speciale, Sebastiano Sozzi, di 33, Alessandro Strano, di 41, Gabriele Torrisi, di 28. In carcere il provvedimento restrittivo è stato notificato a Domenico Privitera, di 43 anni, Carmelo Orazio Isaia, di 27, Attilio Bellia, fratello di Gaetano, di 27, Giuseppe Agatino Cavallaro, di 41, salvatore Bonaccorsi, di 28, Alfio Fassari, di 50, Nicolò Roberto Natale Squillaci, di 45. Altri provvedimenti restrittivi hanno raggiunto persone che erano agli arresti domiciliari: Maurizio Bonsignore, di 53 anni, Carmelo Ruscica, di 36, Carmelo Sicali, di 39, Massimo Squillaci, di 35, i fratelli Claudio e Marco Strano, rispettivamente di 38 e 41 anni. Agli arresti domiciliari sono stati posti Francesco Belluardo, di 48 anni, Filippo Buzza, di 41, Gregorio Luminario, di 38, Ferdinando Mazzullo, di 31, Rosario Noè, di 24, Andrea Gueli, di 32, che era già sottoposto agli arresti domiciliari, Antonino Santo Riela, di 56, Sebastiano Romeo, di 53, Salvatore Spampinato, di 38, Claudio Speranza, di 52, e Massimiliano Ventura, di 44.
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