ROMA. «In piazza 50 mila studenti, abbiamo sfiduciato il governo. Vogliamo costruire un'alternativa di scuola, di paese e d'Europa». È il bilancio della mattinata di protesta che ha visto 40 cortei in tutto il Paese convocati dall'Unione degli Studenti «contro l'idea di scuola contenuta nelle linee guida del Governo che verranno presentate al consiglio dei ministri, e per supportare le proposte dell'Altrascuola».
«Il Governo non ha la fiducia degli studenti. Le piazze di oggi devono essere ascoltate, è tempo di finirla con vuoti slogan e populismo!» - dichiara Danilo Lampis, coordinatore nazionale dell'Unione degli Studenti -. La consultazione imposta dal Governo, con la scarsissima partecipazione che ha raccolto da parte della componente studentesca, non può legittimare una riforma della scuola che risponde alle esigenze dell'impresa e ai poteri forti del Paese. A confermarlo vi sono le nuove agevolazioni previste per chi sceglie le scuole private e il bonus fiscale per gli investimenti privati nella scuola pubblica».
«La giornata di oggi sarà soltanto la prima tappa di un percorso di mobilitazione di lungo periodo - continua Lampis - non ci limitiamo a richiedere il ritiro de La Buona Scuola, ma stiamo opponendo delle valide alternative, proposte il 10 marzo in una conferenza stampa alla Camera. Vogliamo un «Altra Scuola» giusta che riparta dalle sette priorità presentate il 10 marzo alla Camera. Chiediamo a gran voce che oltre alle priorità si ponga in discussione la Legge d'Iniziativa Popolare sulla scuola ripresentata ad agosto perchè, se implementata, potrebbe costituire un grande punto di partenza per la definizione di una scuola inclusiva, laica e democratica».
Lancio di fumogeni e sassi all'esterno di Palazzo Lombardia, sede della Regione a Milano, durante il corteo studentesco. In via Gioia sono arrivati circa un migliaio di studenti e hanno trovato la strada chiusa dalle forze dell'ordine all'altezza dell'entrata del palazzo della Regione.
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