Tredici anni fa l’attacco alle Torri Gemelle a New York. Era l’11 settembre del 2001 quando un attentato terroristico - ad opera di kamikaze - colpì i due grattacieli, provocandone il crollo. Oggi - anche dopo le recenti decapitazioni dei giornalisti James Foley e Steven Sotloff per mano dell’Isis - l’America scopre di avere ancora paura.
2.974 i morti di cui 2.603 a New York e 125 al Pentagono - anche questo colpito - 246 a bordo degli aerei, 441 tra poliziotti e pompieri, cui si aggiungono i 19 attentatori-kamikaze, divisi su quattro aerei. Una tragedia che ha sconvolto l’America e non solo.
Alle 8.46 (14.46 ora italiana) un volo dell’American Airlines si è schiantato contro la Torre nord del World Trade Center. Diciassette minuti, il secondo schianto: il 175 United Airlines colpisce la seconda Torre.
Alle 9:59 la torre meridionale crolla. Alle 10:28 il secondo crollo.Un terzo aereo nel frattempo colpisce un’area del Pentagono mentre un quarto precipita nelle campagne della Pennsylvania.
Oggi, quasi un americano su due, il 47%, èconvinto che il proprio Paese sia meno sicuro di quanto nonfosse prima delle stragi: a rivelarlo un nuovo sondaggio WallStreet Journal/Nbc.
È un dato significativo: nel settembre 2002, un anno dopo ilcrollo delle Twin Towers, un altro rilevamento aveva misurato al20% la percentuale del Paese in apprensione, mentre l’annoscorso 28 su cento soltanto si erano detti preoccupati di nuovipossibili attentati. Oggi di converso, e sono passati 13 annidal giorno terribile dei quattro dirottamenti suicidi, solo il26% degli americani si sente più sicuro rispetto a prima dellestragi di al Qaida.
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