Giovedì 14 Novembre 2024

L'Italia criminale e mafiosa al Festival del cinema di Venezia

Sarà anche un caso, ma alla 71/aedizione della Mostra del cinema di Venezia (27 agosto-6settembre) c’è l’Italia criminale e mafiosa in tutte le suedeclinazioni. Non solo l’ingombrante politica in odor di mafiadi BELLUSCONE UNA STORIA SICILIANA di Franco Maresco, ma anchela trattativa Stato-mafia de LA TRATTATIVA di Sabina Guzzanti.C’è poi la ’ndrangheta di ANIME NERE di Francesco Munzi e,infine, la criminalità senza pedigree, quella del recuperocrediti di SENZA NESSUNA PIETÀ di Michele Alhaique. ANIME NERE di Francesco Munzi è una sorta di westernambientato ai giorni nostri con al centro una famiglia criminalecalabrese. Ovvero tre fratelli, figli di pastori vicini alla’ndrangheta. «Ho girato nel paese che la letteratura giudiziariae giornalistica stigmatizza come uno dei luoghi più mafiosid’Italia - dice Munzi -, uno dei centri nevralgici della’ndrangheta calabrese: Africo. Quando raccontavo che avreivoluto girare lì, tutti mi dissuadevano dal farlo: troppodifficile la materia, troppo inaccessibile, troppo pericoloso.Era un film impossibile. Ho chiesto allo scrittore di AnimeNere, da cui il film è liberamente tratto, Gioacchino Criaco, diaiutarmi».
Nella sezione Orizzonti c’è invece BELLUSCONE, UNA STORIASICILIANA di Franco Maresco che racconta l’arrivo di TattiSanguineti a Palermo per ricostruire le vicissitudini del filmmai finito dello stesso regista. Un film che avrebbe dovutoraccontare il rapporto unico tra Berlusconi e la Sicilia,attraverso le disavventure di un impresario palermitano dicantanti neomelodici e organizzatore di festa di piazza, ma cheè anche la traccia della crisi esistenziale del regista e dellasua evoluzione creativa.
Nella stessa sezione SENZA NESSUNA PIETÀ di MicheleAlhaique. Si tratta di una storia di povertà e strozzinaggio.Mimmo (Pierfrancesco Favino, che è anche produttore del film)non ama molto picchiare le persone, preferisce il suo lavoro dimuratore, ma suo zio è uno strozzino e si fa di tutto perarrotondare lo stipendio.
LA VITA OSCENA di Renato De Maria, tratto dall’omonimoromanzo autobiografico di Aldo Nove, è «un viaggio visionario epsicadelico», come viene definito nelle note di regia, cheracconta lo sgretolamento della famiglia di Andrea (ClementMetayer) e della sua ricerca di morte. Nel cast anche IsabellaFerrari.
Ma il film con la carica politico-polemica più forte èsicuramente LA TRATTATIVA di Sabina Guzzanti, ovvero lascottante questione della trattativa Stato-mafia, presentatafuori concorso al Lido e ricostruita in rumorosi teatrini dovepassano personaggi come Marcello Dell’Utri, Giancarlo Caselli,Massimo Ciancimino.
. È «un film fatto - ha spiegato la Guzzantiin un’intervista - perche tutti possano partecipare e capiredavvero di che si tratta. Perchè la trattativa stato-mafia è unargomento non amatissimo da molti media o raccontato spesso apezzetti, cosa che non sempre rende chiaro quello che èaccaduto».
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