Non a caso uno studio appena pubblicato sulla rivista SexRoles, svela che giocare con Barbie potrebbe inconsciamentecondizionare le bambine ridimensionandone i sogni di carriera.Come a dire che chi gioca con Barbie non aspira a diventaremedico, scienziata, astronauta. Esperti della Oregon StateUniversity hanno infatti dimostrato che dopo qualche minuto digioco con Barbie le bambine - cui è stato chiesto di dire qualidi una lista di 10 professioni avrebbero potuto fare da grandi -affermano di poter fare solo un numero ristretto di mestieri,quelli più “femminili“.
Lo stesso effetto non è suscitato nellebambine dal gioco con bambole più “neutre“, insomma non cosìmarcatamente sessualizzate. Barbie non è nuova agli attacchi, non solo perchè la suaaltezza, le sue forme, il suo corpo “da urlo“, trasferisconoalle bambine l’idea di una bellezza impossibile, ma anche perchèla bambola bionda rientra nei canoni sempre più spinti didiversificazione dei giochi per lei e per lui, per cui ci sono igiochi per le bambine, tutti rosa e pieni di principesse cheaspirano solo a trovare un bel principe azzurro che le sposi, ei giochi per i maschietti che invece sono improntati allosviluppo dell’ingegno, della forza fisica e spesso dellaviolenza. Lammily, coi suoi capelli castani, il suo corpo pocoslanciato, un pò più tozzo, coi fianchi non proprio da topmodel, con qualche chilo in più, arriverà - in scarpe daginnastica bianche, camicetta e pantaloncini jeans - con loslogan “medio è bello“ stemperando, sperano i suoi ideatori,l’idea di bellezza impossibile che ingenera non pocafrustrazione nelle bambine, canoni estetici così inarrivabili dapoter favorire per esempio lo sviluppo di disturbidell’alimentazione come l’anoressia.