Domenica 05 Maggio 2024

Mazara, i drammi e le speranze dei migranti in un presepe

 
«Quest’anno abbiamo voluto dedicare il presepe ai nostri fratelli immigrati che attraversano il Canale di Sicilia – spiega il Magister Salvatore Abate – alcuni sono riusciti ad approdare a Lampedusa, altri, purtroppo, non ce l’hanno fatta. In queste statue non ci sono volti definiti proprio per rappresentare tutti: donne, uomini e bambini». Dentro una vera zattera in dotazione a un peschereccio statue di cartone e colla raffigurano gli uomini di colore e una donna con in braccio il proprio bambino. La Natività è stata rappresentata in stile classico e sulla stella cometa c’è scritto Lampedusa. All’ingresso della grotta la simbologia è quella marinara: tipiche imbarcazioni congolesi e ghanesi si trovano davanti ai fari rosso e verde, come all’imbocco di un porto. E a fianco della Natività c’è il faro a luce bianca: simbolo di speranza ma anche di sicurezza per chi naviga per mare.
Il presepe si potrà visitare sino al 6 gennaio. Nella Cattedrale Ss. Salvatore sono, invece, allestiti quelli realizzati dagli alunni delle scuole di Mazara del Vallo. Nelle navate laterali si possono ammirare le Natività realizzati dai ragazzi con gli oggetti più curiosi e, soprattutto, riciclati. E tra questi spicca il presepe realizzato con la pasta: maccheroni, lasagne, bucatini, rigatoni, conchiglioni sono serviti per allestire la capanna della Natività, personaggi stilizzati e staccionate. Alla rassegna di quest’anno hanno partecipato: il liceo classico e scientifico, l’istituto comprensivo Borsellino, l’istituto comprensivo Boscarino, l’istituto comprensivo Grassa, l’istituto comprensivo Pirandello, il 1° Circolo didattico, il 3° e 4° Circolo, la scuola materna “Il paese delle meraviglie” e la scuola materna “Sacro Cuore”. Ma all’interno della Cattedrale è anche allestito l’albero con i messaggi scritti dai migranti ospiti della Fondazione “San Vito Onlus”: sono 45 uomini, donne e bambini di subsahariani, tutti richiedenti asilo politico, che attualmente vivono nello stabile di via Casa Santa. Ognuno di loro ha scritto un biglietto d’auguri dove alla gioia del Natale c’è abbinata anche la speranza di una vita migliore.
leggi l'articolo completo