L’intrusione in casa Bruni-Sarkozy è stato portata alla luceda Le Figaro, ma risale ad alcuni giorni fa. Secondo ilministero francese dell’Interno, lo squilibrato, già noto aiservizi di polizia tedeschi, voleva «incontrare ad ogni costo»la cantante ed ex première dame.
Alcuni testimoni lo hannodescritto come «veemente». Ma la sua bravata è durata poco.«Avrebbe potuto aggredire madame Sarkozy e la bambina,fortunatamente è stato fermato in tempo», è stato riferitodagli uffici di Sarkozy. Le Figaro racconta che il prefetto delVar ha atteso diversi giorni prima di contattare ufficialmentel’ex capo dello Stato, come vuole la prassi per questo tipo diincidenti. Nell’imbarazzo, scrive il quotidiano, sono dovutiintervenire gli uffici del ministero dell’Interno che hannopreso direttamente i contatti con Sarkozy e invitato il prefettoad alzare a sua volta la cornetta per fornire ulteriorispiegazioni sull’accaduto.
Alla seccante vicenda si è aggiuntoche Sarkozy ha ricevuto un duro attacco dallecolonne del Parisien. Il giornale prendeva di mira proprio levacanze «iperprotette» di Sarkò. Senza fare riferimentoall’intrusione al cap Negre, Le Parisien forniva la lista deimezzi dispiegati per garantire la protezione dell’ex capo delloStato e della sua famiglia. Protezione assicurata 24 ore su 24,a rotazione, da cinque squadre di tre agenti ognuna per la casa,e una decina di guardie del corpo che, a ruota, due per volta,seguono Sarkozy (i dati del Parisien sono poi stati confermatida fonti giudiziarie). Per alcuni osservatori si tratta di undispositivo «indecente» e «ingiustificato». Esasperato daicommenti Sarkozy si è deciso ad intervenire. In un comunicato,l’ex presidente ha assicurato allora di «godere dello stessotrattamento» degli altri ex presidenti e che il dispositivo diprotezione, lungi dall’essere fornito a sua richiesta, «èvalutato dai servizi del ministero dell’Interno» in base alleeventuali minacce che si ritiene pesino su di lui. L’utilità deldispositivo, ha concluso Sarkozy, «è stata del resto provata lasettimana scorsa». L’utilità certo, ma non l’efficacia.
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