In una quotidianità in cui proteggerei dati che passano attraverso telefoni, computer e tablet èsempre più difficile, avere una password efficace sembra davveroil minimo per mettersi al riparo da intrusioni indebite eindesiderate. Se la tecnologia che legge la parola chiave nelpensiero è ancora fantascienza, un sistema come quello delleimpronte digitali potrebbe essere molto più realizzabile.Non già telefonini dotati di sensore di rilevazione delleimpronte personali - l’antesignano di questo tipo fu annunciato,senza avere grosso seguito, da Siemens nel “lontano“ 1998 - maun dispositivo con superficie tattile come i moderni smartphonee tablet che “riconosca“ ad ogni tocco la persona che lo stautilizzando. Lo “schermo del futuro“, come qualcuno lo ha giàbattezzato, potrebbe essere quello di “Fiberio“, nome delprototipo e relativo progetto di due ingegneri tedeschi. Si tratta del primo touchscreen biometrico, spiegano a NewScientist i “padri“ del progetto Christian Holz e PatrickBaudisch dell’Hasso Plattner Institute di Potsdam.
Una tecnologia ancora molto complessa- il prototipo comprende oltre che uno schermo anche unproiettore sottostante - ma che in futuro potrebbe evolversi efungere così da password per sbloccare i dispositivi. Ma avereanche altre applicazioni come l’accesso a informazioni riservateo “firme“ digitali ancora più evolute. È il primo schermo,sottolineano gli inventori, che autentica gli utenti “durante“l’interazione tattile, anche «multi-touch».
Una tecnologia che di sicuro non passa inosservata, tanto chec’è chi non esclude possa finire nel mirino di colossi “tech“,come Apple che punta - secondo insistenti indiscrezioni - a“sfornare“ un nuovo iPhone dotato di riconoscimento di improntedigitali, magari integrato nel touchscreen. Ipotesi nemmenotroppo peregrina visto che proprio in questa direzione andrebbeun brevetto depositato da Cupertino che descrive un display“touch“ con sensore per determinare impronte. Anche la rivaleSamsung avrebbe in “cantiere“ per i suoi dispositivi Android unsistema di autenticazione basato su impronte digitali, ma chesarebbe integrato nel tasto “Home“ e non nello schermo “touch“.Per ora ci si deve accontentare dei codici numerici “pin“ o i“segni“ di sblocco da disegnare sulla superficie del propriotelefono, ma la tecnologia galoppa. Oltre ai sistemi biometrici,dalle impronte digitali alla scansione della retina o alriconoscimento vocale - testato da Paypal e Lenovo -, l’ultimafrontiera sarà forse proprio la lettura del pensiero, comedimostrato da un sistema sperimentato dalla UC Berkley School ofInformation. Scenari, oramai si dice da tempo, sempre più vicinial film Minority Report.
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