CarloVerdone gesticola, mima Ferdinando Mericoni (Alberto Sordi)detto Nando che s’acquatta al portone e finge di avere unapistola fumante e invece è la sua mano. La mattina è gelida,ma in cielo non c’è una nuvola e il Portico d’Ottavia con ilteatro Marcello da una parte, il ghetto e il portone di S.Angelo in Pescheria dall’altro è una delizia. Verdone raccontaAlberto Sordi: con il fratello Luca, che fa la regia deldocumentario, ricorda gli aneddoti del cinema di Albertone neiluoghi in cui si è fatto.
Il progetto, voluto e sostenutodall’Assessorato alla Cultura della Regione Lazio (e realizzatoda Arimvideo e Fondazione Alberto Sordi con la collaborazione diMedusa) sarà pronto per la ricorrenza il 25 febbraio per ilquale, si apprende, si sta pensando ad un evento importanteanche per i romani che quel giorno di 10 anni fa lo salutaronoal Campidoglio per l’ultima volta con una processione chesembrava non finire mai.
Poi la troupe si sposta al Portico d’Ottavia e a Viadelle Zoccolette («dove poteva vivere Sordi se non in una viacon un nome così buffo?»): qui la storia è nota. A metàanni ’50 ci abitavano i Verdone e sul vicolo proprio alla stessaaltezza, c’era casa Sordi. Era la “Casa sopra i portici“, comeVerdone stesso ha titolato il suo libro best seller. Leggendavuole che Verdone piccolo si divertiva a tirare sassi allafinestra del dirimpettaio Sordi, scherzi da ragazzo, il piùdelle volte si affacciava però Aurelia, la sorella: «àragazzì basta, la voj piantà». Poi si gira a Ponte Sisto doveVerdone e Sordi lavorarono fianco a fianco per In viaggio conpapà, alla Safa Palatino mitico luogo del cinema di Roma aPiazza Santi Giovanni e Paolo al Celio, dove Sordi montava tuttii suoi film e la serie tv di Storia di un italiano, poi il CircoMassimo e nei prossimi giorni anche al Colosseo, dopo averbattuto il primo ciak nella villa di via Druso dove Sordi haabitato dal 1958 fino alla sua scomparsa.Nel documentario anche tante testimonianze di amici, registi,colleghi, collaboratori e studiosi, tra i quali Franca Valeri,Pippo Baudo, Claudia Cardinale, Gian Luigi Rondi, Enrico e CarloVanzina, Christian ed Emi De Sica e Carlo Lizzani, insieme asequenze tratte dai suoi film, video e immagini inedite scovatenegli archivi di Medusa, della Rai, di Cinecittà Luce, dellaFondazione Alberto Sordi e dell’Associazione Culturale EnricoAppetito.
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