Vestita di un completo foulard dai toni beige e nero,l’attrice ha ascoltato in silenzio il lungo discorsodell’ambasciatore che ha ricordato, con zelo, le sue milleinterpretazioni, italiane e francesi.
Prima della cerimonia la Sandrelli ha ricordato, in unincontro ristretto con la stampa, come i premi non li abbia maitroppo amati. «Quando ero più giovane non li volevo, non misentivo pronta. Anzi credevo che non fosse neppure giustopremiare una attrice esordiente. Ma in questo caso è diverso.Questo non è un premio, non c’è stata alcuna competizione».
Il suo rapporto con il cinema francese «è sempre stato buono»dice la Sandrelli, 66 anni e oltre 150 film: da “Divorzioall’italiana“ a “Io la conoscevo bene“, da “C’eravamo tantoamati“ a “Novecento“. «I miei film preferiti? Sono sempre stati quelli di Truffaut- spiega -. E lo dice una che è vissuta in un posto dovec’erano più cinema che chiese». Il divismo? «Me ne sono sempre tenuta alla larga. Rispettoalla Lollobrigida e alla Loren sono un persona troppo direttaper queste cose». In Francia «comunque - ci tiene a dire - misono sempre sentita a mio agio. Come in famiglia. Siamo davverocugini, anche se poi mi sono sempre ritrovata a fare personaggidi origine italiana. Credo che ognuno debba fare le proprie coseal momento giusto».L’Ordre des Arts et des Lettres (Ordine delle Arti e delleLettere) è un ordine onorifico istituito nel 1957 e gestito dalministero della Cultura. L’ordine è destinato allepersonalità che si sono distinte per le loro creazioni in campoartistico o letterario o per il contributo che essi hannoapportato alla diffusione delle arti e delle lettere in Franciae nel mondo.
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