«Sono stato molto fortunato, ho lavorato con grandi registi e grandi attori, ho recitato nella saga di Bond, se la vita non dovesse offrirmi altro mi riterrei comunque appagato». A poco più di un mese dai suoi 80 anni (li compirà il 1 agosto) Giancarlo Giannini che stasera sarà al Pesaro Film Festival per l’evento dedicato alla proiezione restaurata di Pasqualino Settebellezze tratteggia un bilancio della sua carriera. Per niente conclusa visto che sta girando «un film con le più importanti quattro attrici americane» di cui al momento non può dire altro.
«Ho avuto molto, anche una stella sulla Walk of fame, l’unico attore italiano insieme a Rodolfo Valentino a riceverla, spesso mi sono scelto da solo le storie da interpretare, proponendo vicende vere ai registi», premette, raccontando di un cinema che a suo dire non esiste più: «Il nostro era un mix di impegno e divertimento. Ho lavorato con grandi colleghi come Mastroianni, Volontè, Gassmann, puntavamo soprattutto a divertirci, quasi a giocare - spiega Giannini - adesso non è più così. I giovani attori e registi all’inizio delle riprese pensano già al futuro, all’approdo al festival di Cannes o a Venezia e io li rimetto in riga: ma pensiamo a fare bene il film e divertiamoci, poi si vedrà».
Sul futuro del cinema Giannini non è ottimista: «In sala è destinato ad estinguersi, del resto lo aveva previsto anche Fellini con il suo 'andremo al cinema come al museo...'. Il cinema era già morto prima della pandemia», fiaccato dalla concorrenza delle serie, un genere che non ama molto, sia da interprete sia da spettatore: «Sono prodotti ben confezionati, ma a me che conosco e capisco cosa c'è dietro, non trasmettono molto». Giannini non le guarda: «Non mi diverto per niente».
L’artista che ha visto andare via partner fondamentali della sua carriera come Lina Wertmller, Mariangela Melato e Monica Vitti, nella sua vita privata ha dovuto superare il grande trauma della morte di uno dei suoi figli, Lorenzo, a soli 19 anni, vittima nell’87 di un aneurisma: «Mi ha aiutato la fede insieme al pensiero che loro adesso stanno meglio di noi - spiega - perdere un figlio è un evento contronatura ma purtroppo capita. E’ successo anche a Francis Ford Coppola con suo figlio che, in mio onore, aveva chiamato Giancarlo. Bisogna reagire e andare avanti».
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