Giovedì 24 Ottobre 2024

Lo schiaffo alla serata degli Oscar, Will Smith si scusa con Chris Rock e con le sorelle Williams

Lo schiaffo di Will Smith a Chris Rock
Will Smith con la statuetta
L’abbraccio a Samuel L. Jackson al momento della consegna del premio
La commozione di Will Smith alla serata degli Oscar
Jada Pinkett sul red carpet alla serata degli Oscar
Serena Williams sul red carpet al Dolby Theatre di Hollywood
Venus Williams sul red carpet al Dolby Theatre di Hollywood
Richard e Venus Williams seguono un match di Serena a Wimbledon nel 2012
Serena Williams festeggia la vittoria con il papà e la sorella
Il post di Will Smith con le scuse

Dopo la condanna dell’Academy e di tanti colleghi a Hollywood, Will Smith si è scusato con Chris Rock, con le sorelle Williams e con il cast del film che gli ha fatto vincere l’Oscar. «Sono un “work in progress”. Ho sbagliato e mi sento in imbarazzo. Le mie azioni non sono indicative dell’uomo che vorrei essere», ha detto il «Principe di Bel Air», definendo lo schiaffo in diretta tv «inaccettabile e senza scuse». Will rischia grosso: potrebbe essere sospeso o addirittura espulso dall’Academy come è toccato a Harvey Weinstein, Roman Polanski e Bill Cosby durante la bufera del #MeToo, ma non dovrebbe perdere la statuetta, che del resto non è stata tolta neanche ai primi due. Il nuovo mea culpa rientra nei copioni: le lacrime in diretta mentre accettava il primo Oscar della sua carriera non erano bastate a Hollywood senza l’esplicito «mi scuso» al comico aggredito e alla «famiglia vincente» del tennis mondiale che domenica aveva vissuto una notte indimenticabile, ma per tutte le ragioni sbagliate: «Il mio comportamento ha macchiato un meraviglioso viaggio per tutti noi». «Non sappiamo i particolari di quel che è successo, ma non perdoniamo che si picchi qualcuno se non per legittima difesa», ha commentato il papà delle Williams, il vero King Richard. L’Academy intanto ha aperto un’inchiesta e mercoledì il board dei governatori si riunirà al completo per studiare il caso. Solo perché Rock non ha sporto denuncia, la polizia di Los Angeles non è entrata in azione, ma domenica si era pensato di scortare Smith fuori dal Dolby: l’attore era ancora sul palco a ritirare la statuetta mentre già si studiava il da farsi. Ci saranno dunque conseguenze, ma per Smith il verdetto della pubblica opinione è altrettanto e forse più importante del giudizio dei suoi pari. Dopo avere cominciato a 12 anni come rapper (ed esser diventato milionario a 18), per tre decenni Will è stato una macchina da guerra con incassi al box office da nove miliardi di dollari grazie a un metodico piano a tavolino simile a quello che, come racconta il suo ultimo film, papà Williams mise a punto per trasformare Venus e Serena in campionesse. Will, che voleva diventare la star più grande del mondo, aveva analizzato dati dei botteghini e formule dei film di maggior successo per diventare quello che è diventato fino al giorno dell’Oscar. Ora si tratta di salvare una legacy e i progetti in dirittura d’arrivo: tra questi il thriller sulla schiavitù «Emancipation» che Apple ha comprato per 120 milioni di dollari. Resta l’interrogativo del perché lo ha fatto: «Le battute su di me fanno parte del lavoro, quella sul problema di salute di Jada è stata troppo e ho reagito emotivamente», ha spiegato nel mea culpa su Instagram dopo aver ammesso tra le lacrime, sul palcoscenico degli Oscar, che questo per lui «è un momento complicato». C'è così chi è andato a rileggersi il memoir «Will», dato alle stampe l’anno scorso, che rievoca violenze domestiche del padre sulla madre quando era bambino, e chi ha pensato alle recenti tempeste familiari, con l’ammissione del «matrimonio aperto» e la richiesta del figlio Jared di emanciparsi dai genitori dopo il flop di «After Earth», in cui aveva recitato il clan Smith al completo e il ragazzino, allora 15enne, era stato fatto a pezzi dalla critica. «Questa è la stagione per guarire. E io sono qui per questo», ha detto oggi Jada, nel primo post su Instagram dopo la bufera.

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