Giovedì 19 Dicembre 2024

L'ultimo saluto a Monica Vitti con i grandi di un'epoca, da Giannini a Eleonora Giorgi

L’arrivo del feretro in chiesa
Folla in piazza del Popolo
Un cartello per Monica Vitti
Eleonora Giorgi
Giancarlo Giannini
Il marito Roberto Russo
Walter Veltroni
Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri
Pino Quartullo
Athina Cenci
Un momento del funerale
Un momento del funerale
Il feretro al termine del funerale
Pino Quartullo
Roberto Russo
Marisa Laurito
Lina Sastri
La benedizione del feretro
Il feretro lascia piazza del Popolo
Il ricordo di Monica Vitti all’Olimpico durante Roma-Genoa

Una profonda commozione e tante lacrime non trattenute hanno unito chi oggi è venuto in piazza del Popolo per i funerali di Monica Vitti celebrati nella chiesa degli Artisti, a Roma. «Era una grande attrice... Stiamo perdendo troppe persone», dice Giancarlo Giannini entrando in chiesa, dove fra i volti del mondo dello spettacolo venuti a rendere omaggio, c'erano anche Athina Cenci, Marisa Laurito, Lina Sastri, Sandra Ceccarelli, Pino Quartullo, Eleonora Giorgi, la costumista Nicoletta Ercole e Zeudi Araya, che ha abbracciato consolandolo il marito dell’attrice Roberto Russo, quando è stato per un attimo sopraffatto dall’emozione. A seguire la cerimonia, celebrata da Don Walter Insero e trasmessa in diretta su Rai1, si sono unite all’esterno centinaia di persone che hanno potuto seguire le esequie attraverso un maxischermo. L’ondata costante di affetto per l’icona del cinema, è partita dal lungo applauso con cui la folla ha accolto l'ingresso in piazza del carro funebre con il feretro (che verrà tumulato al Verano), scortata da agenti in moto della polizia municipale. Ad aspettarlo, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, che in chiesa ha poi seguito la messa accanto a Russo. Poco dietro c'era anche la badante che con il marito dell’attrice si è presa cura di Monica Vitti nei lunghi anni di malattia. «L’amore è stata la cifra dell’esistenza di Monica - dice Don Walter Insero, rettore della chiesa degli Artisti -. Quello che resta quando si spengono i riflettori è l’amore donato e ricevuto». Oggi «sentiamo un senso di orfananza, ci stanno lasciando tanti grandi artisti di quella generazione - aggiunge - che ci lasciano orfani ma trasmettono anche un’eredità alle altre generazioni». Monica Vitti «aveva un fascino che non è mai tramontato. Con Roberto ha vissuto una lunga storia d’amore iniziata 49 anni fa, che è cresciuta anche nel periodo della malattia. Lui mi diceva che quando vengono meno le parole rimane lo sguardo. “Sono stati anni difficili ma l’amore ha fatto la differenza”». Sul loro legame è tornato, nel suo omaggio all’attrice a fine cerimonia, anche Walter Veltroni. «Roberto mi ha chiesto di ricordare Monica, lo faccio non solo per lei ma anche per lui, perché tutti abbiamo un debito verso quest’uomo discreto e generoso - esordisce l’ex sindaco di Roma -. Monica era profonda e spiritosa, sapeva utilizzare in tanti modi i suoi infiniti talenti». Era «colta e popolare - sottolinea -. Amava Roma, che come si è visto l’ha molto riamata. Dello spirito della città interpretava il desiderio del sorriso e l’atavica malinconia». Oggi «un Paese intero ti saluta dopo 20 anni di un silenzio che hai scelto, un silenzio d’amore - aggiunge Veltroni, rivolgendosi all’attrice -.Ti vuole più bene di prima. Ci sei stata, ci sei e ci sarai». Pino Quartullo ex allievo di recitazione di Monica Vitti che ha anche letto la preghiera degli artisti, ricorda che «lei ci ha fatto capire con amore quanto fosse importante essere sé stessi». Tra chi in piazza non è voluto mancare all’ultimo saluto, c'è anche Picci Pontecorvo, vedova di Gillo: «Era una mia amica - spiega -. Una donna con un bellissimo carattere... una volta a Venezia, sapendo che Gillo non amava mi truccassi, mi ha chiamato e mi ha truccato lei». Per Eleonora Giorgi, «volevamo tutte essere Monica. Era coraggiosa, ha inventato la comicità per una donna bella, che non era facile. Questo è il momento di un addio vero, anche a un’epoca. Di lei però rimane tutto l’insegnamento». Tra la folla c'è chi come Franca, è cresciuto con i suoi film, Monica Vitti, era «una grande artista e una donna vera». Secondo Silvano, che guarda i funerali dalla piazza tenendo in braccio il suo cagnolino Briciola, «è una interprete che ha lasciato un segno indimenticabile, ma allo stesso tempo una persona semplice, e per questo tutti ci sentiamo legati a lei». La ventenne Giusy, studentessa di recitazione, si è appassionata ai film di Monica Vitti, «perché in tutti c'è qualcosa di noi. La ringrazio per il coraggio che ha avuto nel raccontarci - dice con la voce rotta dalla commozione -. Tutte le donne dovrebbero guardare i suoi personaggi». Una curiosità: l’affetto della folla per Monica Vitti si è esteso anche al funerale che ha preceduto quello dell’attrice alla chiesa degli Artisti, le esequie di Paolo Graziosi. Infatti molte persone, arrivate in piazza con grande anticipo hanno tributato un applauso anche all’attore, scomparso il primo febbraio.

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