Ritorno a Coccia di morto, sequel del film di Riccardo Milani campione d'incassi e Biglietto d'Oro del 2018, riparte dalla galera, quella che sta scontando l'esuberante e tatuata Monica (Paola Cortellesi) per colpa delle gemelle che hanno nascosto merce rubata nei fusti dell'olio di "Pizza e Samosa". Sono passati tre anni dal primo episodio e mentre Alessio e Agnese si rincontrano in un pub di Londra, a Roma Monica ricontatta Giovanni (Antonio Albanese) per cercare in qualche modo di uscire dal carcere. Ora lui è legato alla giovane e dinamica Camilla (Sarah Felberbaum) con la quale condivide un progetto di recupero di uno spazio in periferia. Questo l'antefatto. Da qui in poi nel film, in sala il 14 e 15 agosto, in anteprima in 427 sale con Vision Distribution, e poi dal 26 agosto al cinema, entrano di prepotenza inclusione, religione e il mondo migliore che si annuncia nel post- pandemia. Così, ad esempio, per far uscire Monica di prigione, Giovanni riesce a far commutare la detenzione della donna con un lavoro nella parrocchia di San Basilio guidata dal prete 'bello' e pure 'santo' Don Davide (Luca Argentero). Non solo. Quello che era potenziale nel primo episodio si sviluppa in pieno nel secondo capitolo della commedia, ovvero il rapporto tra Monica e Giovanni. Al di là delle evidenti differenze, lui colto e impacciato e lei popolare e diretta, tra loro nascerà vero amore tanto da voler essere comunicato a tutti. E come farlo meglio se non organizzando un pranzo nella più popolare spiaggia, quella di Coccia di Morto con tutta la famiglia, compresi Sergio (Claudio Amendola), Luce (Sonia Bergamasco) e ovviamente i due ragazzi? E sulla spiaggia poi non mancheranno le sorprese. "Ho tenuto conto di realtà come la Chiesa rossa e altre associazioni simili pensando a questo film - dice Riccardo Milani -. In realtà volevo solo raccontare di due personaggi emblemi dei loro rispettivi universi con l'intenzione principale di vedere questi due mondi ricompattarsi". Insomma, continua Milani: "Abbiamo immaginato un futuro prossimo che verrà, con emergenza sanitaria alle spalle, in cui l'Italia potrebbe rialzarsi. In questo senso Monica e Giovanni sono due esempi da seguire per ricompattare il Paese". Sottolinea la Cortellesi: "Va considerato che il film è stato girato durante il lockdown e in questo periodo siamo stati colpiti da alcuni sacerdoti militanti e da altre realtà che si prendono cura degli altri sempre, al di là della pandemia. Realtà che fanno pensare alla rinascita, alla ricrescita". E ancora l'attrice: "Certo tutto parte dai giovani. È inevitabile che il cambiamento viva con loro, è strutturale alla loro età". Antonio Albanese mostra invece "un grande orgoglio per l'uscita di un film davvero popolare che spero possa far ritornare le persone al cinema - e aggiunge l'attore -, il cinema è il posto più sicuro del mondo. Bisogna ritornare in sala". Non manca la voce delle gemelle cleptomani, Alessandra e Valentina Giudicessa, che anche nella vita reale si sono trovate sul banco degli imputati del tribunale per furto con destrezza e condannate a un anno di reclusione al termine di un processo condotto con rito abbreviato: "Come è la nostra vita da quando abbiamo fatto le attrici? Certo - rispondono in romanesco - mo c'è fermano pe' strada, ma povere eravamo e povere semo rimaste. Fatece lavorà così nun annamo più a rubà".