Domenica 17 Novembre 2024

Inter, Inzaghi dopo la finale: «I miei giocatori grandiosi, la sconfitta fa male ma ci riproveremo»

Simone Inzaghi durante la finale
Simone Inzaghi e Kevin de Bruyne
Pep Guardiola con la coppa
La gioia di Guardiola
Federico Dimarco e Bernardo Silva
Dimarco e Bernardo Silva litigano
L’abbraccio di Guardiola ad Haaland
Rodri e Guardiola
Rodri solleva il trofeo
Rodri abbracciato dai tifosi del City

«Ho fatto i complimenti ai ragazzi, sono stati grandiosi, hanno fatto una grandissima partita. Ma certo, fa male. Abbiamo perso una finale che volevamo a tutti i costi ma devono essere orgogliosi. Non cambierei questi giocatori con nessuno e oggi tutto il mondo ha visto perché». È un Simone Inzaghi amareggiato, ma allo stesso tempo fiero dei suoi quello che, nel dopopartita, commenta la sconfitta della sua Inter nella finale di Champions contro il Manchester City, nell’occasione superiore ai rivali soltanto nel punteggio. «Abbiamo concesso poco contro una squadra fortissima - aggiunge il tecnico -. In noi ci sono tantissimi rimpianti ma dobbiamo essere orgogliosi. Ai miei ho dato un abbraccio enorme, fa parte dello sport e del calcio vincere o perdere. Tutto il mondo ha visto che partita ha fatto l’Inter e l’orgoglio che ha messo in campo. Ma ci riproveremo, vogliamo tornare in finale di Champions, perché abbiamo le potenzialità per farlo». «Voglio complimentarmi - dice il presidente dell’Inter Steven Zhang - e dire tutto il mio apprezzamento allo staff, a giocatori e allenatore per quanto fatto in campo. Hanno fatto una partita incredibile e dato il 100%, dimostrando di non essere secondi a nessuno». Zhang fa sfoggio di fair play, analizzando la finale di Champions. «Allo stesso tempo voglio complimentarmi con il City - aggiunge - perché hanno disputato una grande stagione. Noi siamo orgogliosi di essere approdati a questa finale, di aver giocato contro i migliori e aver avuto la possibilità di mostrare le nostre qualità senza paura». Federico Dimarco è stato uno dei migliori dell’Inter, e cerca di analizzare con lucidità quanto si è visto in campo a Istanbul. «In noi rimane tanta delusione perché ce la siamo giocata alla pari col Manchester City - dice - e dispiace aver perso la partita più importante. Abbiamo dato il 120% ma non è bastato, però non dimentichiamoci che la squadra di Guardiola è stata costruita per vincere la Champions, per noi, purtroppo, la palla non è entrata. Dispiace veramente aver perso questa finale, ma per quello che ha fatto l'Inter quest’anno in Champions, questa finale deve essere un punto di partenza e non un punto d’arrivo». In casa del Manchester City l’entusiasmo è, ovviamente, alle stelle, perché il Treble è diventato realtà: la Champions dopo il campionato e la Coppa d’Inghilterra. Protagonista della vittoria di Istanbul è stato Rodri, autore del gol decisivo. »Non avrei mai pensato, neanche nei miei sogni quando ero piccolo e anche oggi quando vado ad allenarmi - dice lo spagnolo -, di arrivare qui in finale, giocare così male come nel primo tempo e fare il gol vittoria. A volte le finali sono così, ma alla fine abbiamo meritato». Il più emozionato appare Erling Haaland, perfino commosso, che riesce solo a dire: «È incredibile, incredibile. Questa vittoria significa tutto per me». Più composto, e loquace, John Stones. «Era il pezzo che ci mancava per completare il mosaico - dice - e ora sono talmente felice che non riesco a spiegarlo, posso solo dire che è un grande piacere fare parte di questa squadra che ha fatto la storia, siamo la sola seconda squadra a cui è riuscito il Treble, è una sensazione fantastica». L’allenatore del City Pep Guardiola dice di essere «felice, anche se - aggiunge - mi serve tempo per realizzare. Poteva succedere di tutto, poteva segnare Lukaku e andavamo ai supplementari, potevamo raddoppiare con Foden ed era chiuso: una partita così è come un testa o croce... Però che splendido il Treble». L’analisi della partita è lucida. «Sapevo - spiega Guardiola - che con l’Inter non sarebbe stata facile, il calcio italiano è cresciuto tanto, ha avuto tre finaliste. Guardate il Napoli, guardate questa Inter, come gioca Conte: non è piiù difesa e contropiede. E per questo la vittoria vale ancora di più».

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