Novanta minuti per tornare tra le otto migliori squadre d’Europa. Forte dell’1-0 a San Siro dell’andata, l’Inter sfida il Porto con l’obiettivo di ritornare ai quarti di finale di Champions League per la prima volta dopo 11 anni. In Portogallo i nerazzurri di Simone Inzaghi domani sera cercano anche il riscatto, dopo la sconfitta in campionato contro lo Spezia: il tecnico non può più sbagliare, visti gli otto ko in Serie A, e soprattutto perché all’orizzonte c'è il big match contro la Juventus domenica sera al Meazza. Superare il turno in Europa può vita e fiducia a una squadra troppo altalenante come rendimento nell’annata in corso. Servirà però una prestazione di coraggio e di carattere a Oporto, anche per cercare di curare il mal di trasferta ormai atavico per i nerazzurri in questa stagione, seppur in Champions League nei gironi sono arrivate una vittoria, un pareggio quasi da impresa al Camp Nou contro il Barcellona e una sconfitta a giochi ormai fatti in casa del Bayern Monaco.
«È la partita più importante della stagione», ha detto Inzaghi a Sky Sport. «Abbiamo passato un girone difficilissimo e ora abbiamo la possibilità di entrare fra le migliori otto d’Europa dopo tanto tempo - ha aggiunto -. Cercheremo di fare una gara di concentrazione e attenzione massima, a San Siro abbiamo giocato il primo tempo e domani ci aspetta il secondo in uno degli stadi più caldi d’Europa. Le critiche? Fanno parte del mestiere. Ci sono sempre state, non ho mai risposto, figurarsi se rispondo oggi alla vigilia di una partita così importante. È il campo che parla e cercheremo di farlo parlare domani».
Non mancano per il tecnico nerazzurro i dubbi legati alla formazioni. «Ho parecchi dubbi, Lukaku, Skriniar. Domani scioglierò i dubbi. Per l’attacco devo ancora decidere, Skriniar è fermo da due settimane e mezzo. Oggi ha fatto il primo allenamento completo in gruppo, dovrò valutare», ha spiegato Inzaghi, che ha perso Gosens per un leggero risentimento al gemello mediale della gamba sinistra. «È una partita molto sentita, abbiamo superato 2 gironi difficilissimi. Domani ci sarà la resa dei conti», ha concluso l’allenatore interista.
A dare la carica ci ha pensato anche Hakan Calhanoglu. «Quando cadiamo ci rialziamo sempre subito. Lo abbiamo sempre fatto. Stiamo insieme nel bene e nel male. Ho visto i miei compagni, ci siamo preparati bene e nel calcio succedono dei momenti così, non ci sono solo momenti top», ha spiegato il turco in conferenza stampa. Poi, però, l’Inter dovrà tornare a pensare al campionato, perché la qualificazione in Champions League resta fondamentale per il futuro non solo del club a livello economico ma anche per Simone Inzaghi in panchina.
Lo stop contro lo Spezia, visti i risultati delle dirette concorrenti, non ha fatto troppo male, ma contro la Juventus domenica a San Siro i nerazzurri non avranno possibilità di sbagliare: Lautaro e compagni vogliono continuare ad ascoltare la musichetta della Champions League quest’anno, ma per farlo anche l’anno prossimo servirà una rapida inversione di marcia in campionato.
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