Il Milan ha agganciato l’Inter sul secondo gradino della classifica, con una vittoria netta sull'Atalanta. Il buon primo tempo contro un avversario impalpabile in fase offensiva ha messo i rossoneri sulla strada del vantaggio con diverse conclusioni. Il primo gol è stato propiziato da Hernandez che ha tirato sul palo e sul rimbalzo Musso di spalle ha toccato in rete: non è stato un episodio fortunato per la Dea, ma ha dato un giusto vantaggio ai rossoneri che hanno fatto di più. Anche nelle ripresa (quando si è rivisto Ibra) il Milan ha mancato ripetutamente il raddoppio, ottenendolo con Messias a pochi minuti dal termine, quando Ibrahimovic ha tentato qualche giocata. Il Milan ha continuato quindi ad avanzare, l’Atalanta a retrocedere. Pioli (panchina n.800 ben festeggiata) con la difesa a tre ha arginato la valanga di gol che si era riversata sui rossoneri e il rientro di Maignan (rientrato dopo 161 giorni) dovrebbe dare ancor maggiore sicurezza al reparto arretrato.
Assenti Bennacer in mezzo e Calabria in difesa, il tecnico ha confermato Thiaw e Krunic, mentre davanti è ricomparso dall’inizio Giroud. Gasperini (che aveva rinforzato il centrocampo) non aveva potuto disporre dello squalificato Demiral e del lungodegente Hateboer, oltre che degli infortunati Zapata e Pasalic, ma aveva ritrovato Scalvini e De Roon. Djimsiti e non Palomino in difesa. Nella fredda e umida serata di San Siro, solita cornice rossonera, con macchia di tifosi bergamaschi. Milanisti con una nuova maglia: i gusti sono gusti. Prime iniziative della squadra di Pioli, con occasione d’oro fallita dal francese. I nerazzurri hanno ribattuto senza tirare efficacemente con Maehle. Insomma, per oltre 20', un equilibrio non sempre godibile. Al 25' è passato il Milan con tiro di Hernandez da fuori area che ha colpito il palo basso alla destra di Musso, sfortunato: sul rimbalzo, la palla ha infatti picchiato sulla spalle del portiere ed è finita in rete. Un’incursione di Leao è sfociata in un tiro di poco alto. Il portoghese ha sparato alle stelle anche una palla di Diaz. Primo tempo a tinte rossonere. Atalanta più combattiva nella ripresa, ma Musso ha salvato la propria porta uscendo su Giroud e poi su un tentativo di Leao.
Gasp ha inserito Boga per Ederson. Poi Muriel per Lookman. L'Atalanta ha attaccato senza incidere. Anzi, Leao non ha insaccato da due passi. Messias ha tirato alle stelle da buona posizione. Fra il tripudio rossonero, Pioli ha inserito Ibrahimovic (e De Keteleare) al posto di Giroud e Diaz. Gasp inserisce Ruggeri, Vorlicky e Palomino. Ma è arrivato il raddoppio di Messias al 42', innescato da Leao in contropiede. Nel bilancio complessivo, c'è da dire che da Theo Hernandez ha dato spunto alla maggior parte delle azioni rossonere. Leao "presente", ma impreciso nelle conclusioni, ha dato a Messias la palla del raddoppio. Anche Giroud ha meritato. I rossoneri sono quasi tornati a livelli interessanti. Ma il Napoli è 18 punti avanti
L'Inter si ferma a Bologna
L’ascesa del Bologna continua e coincide con l’allontanamento dall’Inter dalla vetta: il Napoli, adesso, è a 18 punti di distanza. Dopo tre vittorie esterne consecutive, i rossoblù di Thiago Motta conquistano la prima vittoria su una big della stagione, che vale il settimo posto solitario: a stendere l’Inter, il solito Orsolini.
Il Bologna mette alle corde all’Inter, confermandosi tra le sorprese della stagione e tra le squadre più in forma del momento: oltre alla rete, nella seconda parte della ripresa, anche un gol annullato a Barrow per fuorigioco di Dominguez (sulla traiettoria del tiro) e una traversa di Soriano. L’Inter balla, ma resiste nel primo tempo, salvo poi arrendersi per una sconfitta che allontana ancora di più la vetta della classifica.
Al Dall’Ara si presentano due squadre rimaneggiate. Convive con l’emergenza da due mesi Thiago Motta, che si presenta all’appuntamento senza Arnautovic, Zirkzee, Sansone e con Soumaoro in panchina, mentre Inzaghi deve rinunciare a Skriniar, Dimarco e lascia fuori dall’undici titolare Barella. L’assenza del centrocampista si fa sentire, i rossoblù prendono il comando delle operazioni nel mezzo con Schouten, Dominguez e soprattutto Ferguson. Il pressing rossoblù costringe Onana a un dribbling da brividi in area al 10’ e due minuti più tardi prima Ferguson tenta la conclusione (respinta da Darmian con gamba prima e mano poi) e sul proseguo Barrow trova il gol: ma è fuorigioco, segnalato dopo revisione Var. L’Inter si fa vedere con un colpo di testa di De Vrij su corner, ma è il Bologna che fa la partita e al 18’ Cambiaso tenta la conclusione da fuori: Onana respinge con i pugni e di controbalzo Soriano con un destro a giro stampa la conclusione sulla traversa. Quando l’Inter sembra alle corde, trova però la reazione con un paio di ripartenze velenose: conclusione alta di Mkhitaryan dopo scambio con Lautaro, che poi manda fuori un colpo di testa a botta sicura su cross di Bastoni. Il botta e risposta del primo tempo finisce qui.
Nella ripresa, al 3’ Lukaku scappa sulla destra e mette un cross basso e teso su cui male Skorupski, saltato sul lato sinistro da Gosens, che cede palla a Calahnoglu, che però calcia alto. Cinque minuti dopo, doppia occasionissima per il Bologna: Orsolini va via sulla destra e mette un cross basso su cui Barrow non trova la deviazione, Soriano vede il suo tiro respinto dalla mischia difensiva interista mentre Dominguez dal limite viene disinnescato da Onana. Arrivano i cambi di Inzaghi, che prova a vincerla inserendo Dzeko e Barella e l’Inter prende le redini del possesso palla e dei ritmi. Al 25’ Gosens innesca Acerbi, che crossa per Dzeko: girata mancina al volo, ma centrale e Skorupski ha i riflessi per negare il vantaggio agli ospiti. Ma il colpo di scena è dietro l’angolo. Al 31’ Brozovic sbaglia il disimpegno in uscita sulla propria mediana, Schouten lancia Orsolini a tu per con Onana: collo sinistro, il sette rossoblù non sbaglia e gonfia la rete per la settima volta nelle ultime tredici partite.
E’ il gol vittoria per un Bologna che continua a volare e tocca quota 28 punti nelle ultime 14 gare, settimo da solo e in corsa per un posto che potrebbe valere l’Europa. L’Inter, invece, si ferma e si sgonfia dopo il gol subito chiudendo una serie di 9 vittorie 2 pareggi e una sconfitta tra campionato e coppe e offre a Milan e Roma la chance di raggiungerla al secondo posto. Ma il Napoli è sempre più lontano.
La Salernitana stende il Monza
La Salernitana stende 3-0 il Monza e dopo quattro mesi ritrova il successo allo stadio Arechi. Prima vittoria in granata per Paulo Sousa che, dopo l’esordio amaro di sette giorni fa con la Lazio, riesce nel compito di rialzare i granata e dare loro fiducia nella corsa per la salvezza. I brianzoli si fermano ancora dopo il ko col Milan e dovranno aggiustare il tiro per riprendere il cammino di risultati positivi che li ha portati alla soglia della zona Europa
Il tecnico portoghese conferma il 3-4-2-1 ma cambia più di una pedina rispetto al match con i biancocelesti: tra i pali torna Ochoa; in difesa si rivede Gyomber; a centrocampo parte dal 1’ Sambia sulla corsia di destra con Candreva e Kastanos alle spalle di Piatek. Palladino, che deve fare i conti con le squalifiche di Rovella, Birindelli e Marlon, si schiera a specchio, dando una chance a Cragno tra i pali e schierando Caprari e Machin dietro a Gytkjaer. Ne vien fuori un match equilibrato e caratterizzato soprattutto dagli errori sotto porta.
Al quarto d’ora Piatek, da due passi, tocca clamorosamente a lato, fallendo l’assist di Crngoj. Due minuti dopo il polacco ci prova di testa ma da buona posizione non inquadra lo specchio. Al 22’, invece, è la sfortuna a negare la gioia del gol alla Salernitana: Candreva calcia a rete, Izzo devia la conclusione che, a Cragno battuto, termina a lato. Intorno alla mezzora il gioco resta fermo a lungo per uno scontro di gioco che coinvolge tre calciatori del Monza e uno della Salernitana. Nel finale di primo tempo è la squadra di Palladino a sprecare la palla del possibile vantaggio: Caldirola pesca con il contagiri Ciurria che da due passi colpisce di testa ma trova Ochoa pronto alla respinta.
Nella ripresa Palladino prova a riorganizzare il Monza inserendo subito Donati e Mota Carvalho. Ma è la Salernitana a trovare gli episodi che decidono la partita. Al 7’ Coulibaly inventa il vantaggio con un destro a giro che termina nell’angolino dove Cragno non può arrivare. Sotto di un gol, è il Monza ad avere la palla del possibile pareggio: Carlos Augusto crossa al centro per Mota Carvalho che devia a volo, Ochoa recupera la posizione e salva con un intervento super. Paulo Sousa inserisce Mazzocchi e Maggiore che erano reduci da un lungo infortunio e la Salernitana trova subito il raddoppio. Contropiede letale dei granata, Bradaric crossa al centro, Pablo Marì devia ma la palla arriva a Kastanos (21’) che di sinistro raddoppia. Il Monza si sbilancia e la squadra di Sousa cala anche il tris con Candreva che raccoglie una respinta corta di Cragno e deposita in fondo al sacco. Nel finale la squadra di Palladino resta anche in dieci per l’espulsione di Donati (doppia ammonizione). Al triplice fischio l’Arechi fa festa per un successo vitale in chiave salvezza.
Pari tra Udinese e Spezia
La corsa salvezza dello Spezia continua. I liguri a Udine ottengono un meritato pareggio grazie a M'bala Nzola. Il 26enne angolano ha realizzato due gol, ne ha sfiorati altrettanti e ha messo in grossa difficoltà l’Udinese. I friulani, dopo esser andati subito in svantaggio, hanno ribaltato la partita (2-1 avanti) ma poi, per eccesso di sicurezza, si sono distratti ed è arrivato il 2-2 conclusivo. Pronti via e Pereyra, dopo 50 secondi, sbaglia un gol praticamente fatto. Boccino nelle mani dei friulani fino al 6' quando Ekdal serve Nzola che si presenta davanti a Silvestri e lo batte. L'Udinese barcolla. Ampadu lancia Bourabia, stop di destro e tiro di sinistro, conclusione non perfetta. Aquilotti ad un passo dal raddoppio al 19' con un’azione Verde-Nzola-Amian chiusa con l'errore sull'ultimo passaggio. Al 22', però, un errore difensivo spezzino consente a Beto di dribblare Dragowski e depositare in rete l’1-1. Cambia l’inerzia della gara. Success per Ehizibue (33'), Dragowski si oppone, Betoi tenta di tacco, Pereyra, in scivolata, non trova la porta. Ekdal avrebbe una palla buona (37') ma la sfera rotola di poco fuori. Soffre lo Spezia che, però, chiude sull'1-1 il primo tempo.
Nella ripresa i liguri sfiorano ancora il gol con un’altra iniziativa di Nzola fermata da Becao poi, al 10', Udogie innesca Lovric che crossa per Pereyra: saetta e 2-1. Verde ci prova ma ottiene solo un angolo. Semplici e Sottil chiamano a rapporto le rispettive panchine. Agudelo e Gyasi ci provano, Nzola, al 27', ci riesce. Suo l’eurogol del 2-2 dopo uno splendiodo assolo di Agudelo. I friulani si tuffano in attacco, anche il nuovo entrato Arslan tenta la via del gol e l’arrembaggio si trasforma ben presto in assedio. L’Udinese cerca in ogni modo di scardinare la difesa spezzina, Ehizibue è tra i più attivi ma, nonostante il pressing finale dei friulani, il risultato non cambia più.
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