Lazio e Fiorentina si annullano e chiudono con un pareggio la sfida valevole per la 20 giornata di Serie A. Finisce 1-1 all’Olimpico con la rete di Casale in avvio e quella di Nico Gonzalez ad inizio ripresa, con i viola che sfiorano il colpaccio all’ultimo respiro centrando una traversa con Milenkovic: la squadra di Sarri rallenta il passo dopo due vittorie di fila e non riesce ad agguantare l’Inter al secondo posto, salendo a 38 punti alla pari di Atalanta e Milan, mentre gli uomini di Italiano tornano a smuovere la classifica dopo due ko di fila, portandosi a quota 24. I biancocelesti partono con il piede pigiato sull'acceleratore e dopo appena otto giri d’orologio passano subito avanti: corner di Luis Alberto, la palla rimbalza in area e Casale è il più lesto di tutti ad indirizzarla in rete con un tocco morbido di esterno destro. La risposta viola arriva una decina di minuti più tardi con un tentativo dal limite di Nico Gonzalez impreciso, ma il pericolo ospite più grande è targato Jovic, che a ridosso della mezz'ora calcia in porta trovando la parata di Provedel. La Lazio comunque resta in controllo e concede poco altro agli avversari se non un possesso palla sterile e privo di velocità, facendosi rivedere in avanti a ridosso dell’intervallo con un tentativo di Pedro terminato altissimo. Ad inizio ripresa la Fiorentina entra in campo con un altro piglio e al 49' la pareggia immediatamente con una perla di Nico Gonzalez, che s'inventa un gran sinistro a giro imprendibile per Provedel. L’argentino ci riprova poco più tardi ma stavolta calcia alto, mentre dall’altra parte Felipe Anderson prova a scuotere la Lazio con un diagonale destro impreciso. La gara resta bella e avvincente, con occasioni da entrambi i lati: Jovic spaventa i padroni di casa con un colpo di testa neutralizzato dal portiere, il ritrovato Immobile invece non sfrutta una ghiotta chance da posizione invitante. In pieno recupero gli ultimi squilli sono dei viola, che vanno a centimetri dal vincerla con Milenkovic, sfortunatissimo nel centrare una traversa su situazione di calcio d’angolo.
Lazio-Fiorentina 1-1
RETI: 8' pt Casale; 4' st Gonzalez. LAZIO (4-3-3): Provedel 6.5; Marusic 6, Casale 7, Romagnoli 6, Hysaj 6 (26' st Lazzari 6); Milinkovic-Savic 5.5, Cataldi 5.5 (17' st Marcos Antonio 6), Luis Alberto 6.5 (17' st Vecino 6); Pedro 6 (26' st Immobile 6), Felipe Anderson 5.5, Zaccagni 6. In panchina: Maximiano, Adamonis, Patric, Gila, Fares, Basic, Bertini, Cancellieri, Romero. Allenatore: Sarri 6. FIORENTINA (4-3-3): Terracciano 6; Dodò 6, Milenkovic 5.5, Ranieri 6 (40' st Igor sv), Biraghi 6; Barak 6, Amrabat 5.5, Bonaventura 6.5 (29' st Mandragora 6); Gonzalez 7 (29' st Ikonè 6), Jovic 6 (40' st Cabral sv), Kouamè 5.5 (1' st Saponara 6.5). In panchina: Cerofolini, Sirigu, Terzic, Venuti, Martinez Quarta, Duncan, Amatucci. Allenatore: Italiano 6. ARBITRO: Colombo di Como 6. NOTE: serata serena; terreno di gioco in buone condizioni. Ammoniti: Kouamè, Zaccagni, Saponara, Amrabat, Immobile. Angoli: 4-3 per la FIORENTINA. Recupero: 2'; 4'.
Il Monza abbatte la Juve
Monza bestia nera della Juventus in questo campionato. Dopo aver vinto nella gara di andata per 1-0 all’U-Power Stadium, la squadra di Raffaele Palladino è riuscita nell’impresa di espugnare l’Allianz Stadium di Torino superando i i bianconeri per 2-0 nella 20esima giornata di Serie A, vendicando così anche la sconfitta di dieci giorni fa in Coppa Italia. Buio pesto in casa Juve, che dopo la notizia della penalizzazione di 15 punti doveva provare a rilanciarsi nella corsa all’Europa e invece è riuscita a conquistare appena un punto in due gare casalinghe uscendo dal campo tra i fischi. Al 18' del primo tempo, Monza in vantaggio. Dopo che la rete annullata qualche minuto prima a Caprari per fuorigioco, è stato Ciurria a sbloccare la gara: filtrante dalla trequarti di Machin per l’esterno biancorosso che in area è sfuggito alla marcatura di Kostic e ha infilato Szczesny sul primo palo mettendo la palla sotto la traversa. Da una palla persa a centrocampo da Di Maria è arrivato al 39' il raddoppio del Monza: protagonista in primis Carlos Augusto, che ha conquistato palla rubandola all’asso argentino campione del Mondo e si è involato verso il limite dell’area dove, una volta arrivato, ha servito Dany Mota, bravo poi a presentarsi a tu per tu con Szczesny, a saltarlo e a depositare nella porta ormai sguarnita. Dopo un primo tempo in cui raramente la Juve si era fatta vedere dalle parti del portiere De Gregorio, Allegri ha provato a cambiare, prima scegliendo il 4-4-2 e poi giocandosi il tutto per tutto con il 3-4-3 finale. Scelte tattiche che hanno permesso alla squadra di casa di creare qualche pericolo in più alla porta avversaria ma hanno anche esaltato le doti del portiere Di Gregorio, anche lui protagonista di questo storico successo: su tutte la parata sulla conclusione a giro che Di Maria alla mezz'ora ha provato col mancino da fuori area.
Juventus-Monza o-2
RETI: 18'pt Ciurria, 39'pt Dany Mota. JUVENTUS (3-5-1-1): Szczesny 6; Gatti 5.5, Bremer 5, Danilo 5.5; De Sciglio 5 (20'st Vlahovic 5.5), Fagioli 4.5 (1'st Soulè 6), Paredes 5 (1'st Locatelli 6), Rabiot 5.5, Kostic 5.5 (1'st Iling-Junior 5.5); Di Maria 6; Kean 4 (13'st Milik 6). In panchina: Perin, Pinsoglio, Alex Sandro, Rugani, Pogba, Miretti. Allenatore: Allegri 5. MONZA (3-4-1-2): Di Gregorio 7; Izzo 6.5, Pablo Mari 6.5, Caldirola 6.5 (24'st Marlon 6); Ciurria 6.5 (32'st Birindelli sv), Machin 6.5 (32'st Ranocchia sv), Rovella 6 (14'st Sensi 6), Carlos Augusto 6.5; Caprari (24'st Petagna sv), Pessina 7; Dany Mota 7. In panchina: Cragno, Sorrentino, Donati, Barberis, Gytkjaer, Valoti, Antov, Colpani, Carboni, D’Alessandro. Allenatore: Palladino 7. ARBITRO: Aureliano di Bologna 6.5. NOTE: cielo sereno, terreno in perfette condizioni. Ammoniti: Caprari, Sensi. Angoli: 12-1 per la Juventus. Recupero: 1'; 4'.
La crisi del Milan
Il Milan è finito nel tunnel della crisi e non vede la via d’uscita, col derby alle porte. Due gol annullati, cinque presi e sei partite senza vittorie. Riferimenti per dare i contorni di una sconfitta, quella per 2-5 del Milan contro il Sassuolo al Meazza, che preoccupa non solo per i numeri. Perché l’aspetto mentale era stato quello su cui Stefano Pioli aveva insistito presentando una gara che doveva essere vinta, anche a discapito del gioco. Eppure, né l’una né l'altra cosa possono consolare i rossoneri e ora il contraccolpo sarà doppio da assorbire. Il Milan in avvio ritrova Calabria e Theo Hernandez, non rinuncia a Giroud e fa infilare le gambe sotto le coperte a Leao. In campo dall’inizio ci vanno Rebic, Gabbia e soprattutto De Ketelaere: che ci mette giusto un paio di minuti per fare vedere gli strappi che il mister aspettava, ma poi si perde troppo in fretta. Il Milan parte bene, abbandona il fraseggio sterile e poco melodioso lamentato anche da Pioli alla vigilia. All’8 Theo Hernandez taglia un sinistro in area, Giroud scappa a Marchizza e dopo il rimbalzo realizza in spaccata. Giua attende il riscontro del Var e il fuorigioco semiautomatico gli suggerisce di alzare il braccio e annullare tutto. Le squadre non si risparmiano, il risultato sono gli spazi larghi, contrasti decisi e situazioni imprevedibili: come al 18', quando Frattesi allunga di forza su Tonali, gira palla sulla sinistra e Laurentié si accentra con un destro violento sul primo palo, a cui Tatarusanu si oppone. Prese le misure, il Sassuolo affonda: Obiang recupera a metà, palla a Traore che pesca Berardi alto a destra riceve in acrobazia. Theo non c'è, Berardi sì e la sua palla taglia tutta l’area per Defrel, che da due metri la mette dentro. Il Sassuolo infierisce tre minuti dopo: Obiang per Traore, Frattesi riceve centralmente e attacca il primo palo, scaricando il destro che né Gabbia né Tatarusano possono intercettare. È già 0-2. Il Milan ha il merito di riaprirla subito: è il 24' Calabria quando prende il fondo a destra, alza un cross su cui si arrampica Giroud, con Erlic che resta a terra e vede la palla entrare di nuovo. Ma è un fuoco di paglia: 6 minuti dopo Traore si guadagna un angolo e lo calcia sul primo paolo, Berardi anticipa Giroud di testa e insacca l’1-3. Ci prova un paio di volte Rebic, con una girata senza pretese e un intervento mancato da due passi. Nella ripresa, per i rossoneri, piove sul bagnato: pronti via e Laurentié accelera a sinistra, aggira Calabria e si fa mettere giù. Dal dischetto, il francese cala il poker. La curva continua a incitare, il Milan risponde con la girata di Rebic all’8': Tonali da calcio piazzato, la palla è deviata da Obiang prima che il croato insacchi sul secondo palo. Lungo check al Var e anche in questo caso gol annullato. Il ritmo cala, ma non quello di Berardi: che nel finale penetra in area dalla destra e serve al limite al neoentrato Henrique, bravo a metterla nell’angolo dove Tatarusanu potrebbe andare ma non ci arriva. Il passivo diventa molto pesante, poi Origi entra e si inventa un destro a incrociare che accarezza la traversa, entra in rete e tenta di addolcire la domenica rossonera. Ma senza riuscirci.
Milan-Sassuolo 2-5
RETI: pt 19' Defrel, 21' Frattesi, 24' Giroud, 30' Berardi; st 3' Laurientè (rig.), 34' Henrique, 36' Origi MILAN (4-2-3-1): Tatarusanu 4; Calabria 4.5, Kalulu 4.5, Gabbia 4, Hernandez 4; Krunic 4.5 (26'st Pobega 5), Tonali 5; Saelemaekers 5 (26'st Messias 6), De Ketelaere 4.5 (1'st Leao 5.5), Rebic 5 (26'st Origi 6.5); Giroud 6. In panchina: Vasquez, Mirante, Ballo-Tourè, Kjaer, Thiaw, Adli, Diaz, Vranckx. Allenatore: Pioli 4.5 SASSUOLO (4-3-3): Consigli 5.5; Tressoldi 6.5, Erlic 5.5, Marchizza 6.5 (1'st Kyriakopoulos 6), Rogerio 6.5; Frattesi 7.5 (31'st Thorstvedt 6), Obiang 6.5, Traorè 7; Berardi 8 (39'st Ferrari sv), Defrel 7 (31'st Henrique 7), Laurientè 7 (31'st Alvarez 6). In panchina: Pegolo, Russo, Harroui, Lopez, Ceide, D’Andrea. Allenatore: Dionisi 7.5 ARBITRO: Giua di Olbia 5.5 NOTE: terreno di gioco in buone condizioni. Spettatori: 70.428. Ammoniti: Tonali, Rebic, Calabria, Obiang, Kyriakopoulos, Krunic, Frattesi, Giroud, Tressoldi, Pobega. Angoli: 3-2 per il Sassuolo. Recupero: 4'; 6'