Colpo salvezza dello Spezia che con un rigore trasformato nel primo tempo da Nzola espugna la tana del Torino. All’Olimpico battuti 1-0 i granata, che pagano probabilmente anche la stanchezza dopo i 120 minuti giocati nella vittoriosa trasferta di Coppa Italia con il Milan. Juric conferma il reparto offensivo che era partito titolare a San Siro: Miranchuk e Vlasic sulla trequarti a sostegno della punta Sanabria. Gotti lancia il tandem Nzola-Gyasi, a centrocampo Agudelo vince il ballottaggio con Bastoni. Tanto possesso palla del Torino che però non sfonda in un primo tempo in cui tutte le migliori occasioni sono per lo Spezia. La prima giunge in contropiede con il tentativo di Holm, imbeccato da Agudelo, su cui in qualche modo si salva con i piedi Milinkovic Savic. Quattro minuti più tardi nulla da fare per l’estremo difensore granata sul vantaggio ospite che arriva dagli undici metri. Ghersini concede rigore per un mani in area di Djidji su tiro di Reca, dal dischetto Nzola incrocia la conclusione: Milinkovic intuisce e tocca ma non quanto basta per respingere il pallone che si insacca alle sue spalle. I padroni di casa incassano il colpo e rischiano anche su un’incursione del vivace Agudelo e su un velenoso diagonale di Holm, bloccato a terra dal portiere. Solo nel finale di tempo un sussulto granata con Vlasic che deposita in rete su suggerimento di Sanabria, ma la bandierina alzata del guardalinee segnala la posizione di fuorigioco dell’attaccante paraguaiano autore dell’assist. Cambi a inizio ripresa per Juric che deve gestire le energie e manda in campo Linetty e Rodriguez per Lukic e Schuurs. Il Torino parte forte e Vlasic sporca per la prima volta i guantoni a Dragowski con una conclusione potente ma non troppo angolata. Il secondo tempo è più vivace e si aprono anche maggiori spazi. I liguri sfiorano il raddoppio con Gyasi che spacca la traversa su un pallone offertogli da Nzola. Dall’altro lato Radonjic e Karamoh entrano per dare maggiore verve offensiva ai granata: il primo mette al centro un pallone invitante su cui Vlasic non arriva per un soffio, il secondo prova la girata di testa su cross di Ricci, ma non trova lo specchio. Nel finale Spezia ancora a un passo dal 2-0 con Nzola mentre in pieno recupero vola Dragowski per bloccare un’incornata di Djidji sugli sviluppi di un calcio d’angolo: i guantoni del portiere polacco sigillano i pesantissimi punti che si porta a casa la banda di Gotti.
Il Bologna ribalta l'Udinese
L’Udinese non riesce a sbloccarsi e rimedia una sconfitta in rimonta con il Bologna. Alla Dacia Arena finisce 2-1 per gli emiliani grazie alle reti di Sansone e Posch, che ribaltano l’iniziale vantaggio di Beto. Per i bianconeri si tratta della decima gara consecutiva senza una vittoria in campionato, che li costringe a restar fermi a 25 punti in classifica, mentre gli uomini di Motta tornano a sorridere centrando il primo successo dell’anno e salendo a quota 22. La prima gigante palla gol del match capita agli ospiti sui piedi di Orsolini, che riceve da Sansone e davanti a Silvestri tenta uno scavetto terminato alto sulla traversa. Gol mangiato, gol subito, perchè sul ribaltamento di fronte, Beto indovina la deviazione al volo su cross di Success portando avanti i friulani. Al quarto d’ora l’attaccante bianconero troverebbe anche la doppietta per il raddoppio, se non fosse per una posizione millimetrica di fuorigioco dell’assistman Becao che rende tutto vano. I rossoblu provano subito a scuotersi e una manciata di minuti più tardi reclamano a gran voce un rigore, per un presunto fallo ai danni di Orsolini non ravvisato da arbitro e Var. Episodio che si ripete a ridosso del 40', quando Sansone calcia a botta sicura trovando un salvataggio provvidenziale di Bijol (all’apparenza di mano), che dopo un’attenta revisione del Var viene giudicato regolare. Pareggio che il Bologna troverebbe comunque al 45' con il tocco sotto porta di Sansone, ma un fuorigioco dello stesso attaccante sulla sponda di Ferguson induce il Var ad un altro intervento. Nella ripresa, al 55', l’Udinese va a centimetri dal raddoppio con Udogie che sfiora il palo alla sinistra di Skorupski, poi poco più tardi arriva il pareggio degli emiliani proprio con Sansone, bravo a controllare un passaggio di Moro e trafiggere Silvestri con il mancino. Il match cambia volto e a dieci minuti dal 90' il Bologna completa la rimonta grazie alla deviazione da due passi di Posch, che mette dentro dopo una spizzata di Schouten in occasione di un corner. I friulani sembrano accusare il colpo, anche se avrebbero una clamorosa chance per rimettere tutto in equilibrio con Success, sprecone a porta vuota con il mancino. Nel recupero i padroni di casa ci provano ancora, ma in pieno recupero sono gli ospiti a sfiorare il terzo gol con Barrow che colpisce un palo clamoroso.
L'Atalanta gioca a tennis con la Salernitana
Grazie ad una prova di forza devastante, l’Atalanta batte largamente una spenta Salernitana. Al Gewiss Stadium finisce addirittura 8-2 con la doppietta di Lookman e le reti di Boga, Scalvini, Koopmeiners, Hojlund, Ederson e Zortea, mentre a nulla serve il momentaneo pareggio ospite di Dia e il primo sigillo in Serie A di Nicolussi Caviglia. La squadra di Gasperini si prende il secondo successo di fila, riagguantando immediatamente la Lazio al quinto posto a 34 punti, mentre gli uomini di Nicola, al sesto turno senza vittorie, restano fermi a quota 18 portando a casa un ko pesantissimo. L’avvio di gara è scoppiettante e in appena dieci giri d’orologio le due squadre danno vita ad un bel botta e risposta: al 5' apre le marcature Boga con un destro da fuori deviato da Nicolussi Caviglia, al 10' risponde immediatamente Dia che non sbaglia davanti a Musso dopo la sponda di Piatek. Il match prosegue a ritmi altissimi e al 18' la Dea trova l’episodio per tornare subito avanti: Fazio stende Hojlund al limite, Aureliano fischia prima punizione ma un controllo del Var evidenzia come il fallo inizi dentro l’area di rigore. Lookman va dal dischetto, Ochoa intuisce e tocca ma non evita il 2-1. Passano un’altra manciata di minuti e arriva anche il tris bergamasco, firmato da Scalvini con un bel colpo di testa su corner di Koopmeiners. La squadra di Gasperini non si ferma e a ridosso dell’intervallo trova addirittura altri due gol, chiudendo con largo anticipo la gara: prima segna su Koopmeiners, che si fa parare un rigore da Ochoa (altro fallo di Fazio su Hojlund), ma sulla ribattuta firma il 4-1, poi c'è gloria per lo stesso scatenato Hojlund che scappa in velocità alla difesa avversaria e con il mancino realizza il 5-1. Ad inizio ripresa, con un sussulto d’orgoglio, la Salernitana prova quantomeno a limitare i danni, soltanto che al 54' arriva anche il sesto gol nerazzurro grazie alla doppietta di Lookman, che indovina un bel destro dal limite dell’area. La fiammata di Nicolussi Caviglia regala al ragazzo in prestito dalla Juve il primo sigillo in Serie A, ma serve a poco ai campani, che al 61' incassano anche il settimo gol realizzato dall’ex Ederson con un’altra bella conclusione da fuori area. Nel finale ci sarà spazio per il sigillo di un altro ex di turno, Zortea, il cui diagonale destro colpisce il palo prima di entrare in rete per il definitivo 8-2.