La storia calcistica di Gianluca Vialli è legata a 4 squadre: Cremonese, Sampdoria, Juventus e Chelsea e in tutte le società ha lasciato la sua impronta, siglando gol di gran fattura, molti dei quali decisivi. Partiamo dal rigore segnato nel giugno del 1984 con la Cremonese contro il Palermo. Un rigore del giovane Vialli dalla grande importanza perché sancì la storica promozione in serie A. Poi il trasferimento nella Sampdoria dove con Roberto Mancini vennero soprannominati i gemelli del gol, lo stesso appellativo coniato per Pulici e Graziani all'epoca dello scudetto del Torino anni Settanta. Con le loro giocate portarono i blucerchiati alla conquista dello scudetto nel 1989-90 e della Coppa delle Coppe. Tra i suoi gol più belli, il colpo di testa dal dischetto dell'area di rigore nel 4-0 contro il Napoli del 28 giugno 1989, il colpo di testa rasoterra nella trasferta a Bari (1-1) del 15 settembre del 1991, il tiro al volo con il piede sinistro appena entrato dentro l'area di rigore sempre contro il Napoli il 24 marzo 1991. E poi la splendida rovesciata in Empoli-Sampdoria del 24 gennaio 1988 e il gol di testa in Coppa delle Coppe il 9 maggio 1989 contro l'Anderlecht. Poi il trasferimento per quattro stagioni alla Juventus, dove è stato uno dei migliori attaccanti d'Europa: segnò 53 gol in tutte le competizioni, aiutando i bianconeri a vincere uno scudetto, una Coppa Italia, una Champions League e una Coppa Uefa. E anche qui mai gol banali, tra i tanti si ricorda la rovesciata contro la Cremonese, il tiro da fuori area nel derby contro il Torino, il calcio di punizione contro il Napoli, la fuga solitaria contro il Milan, i due gol pesanti nella semifinale di Champions League contro il Nantes. E come non ricordare i due gol del capitano con cui la Juve rimontò lo 0-2 della Fiorentina nel 1994 prima del gol decisivo di Alessandro Del Piero. Vialli fu il trascinatore, dopo il 2-2 prese la palla e disse alla squadra "Andiamola a vincere" e così fu. E anche nel Chelsea, ultima squadra nella quale ha militato, ha lasciato la sua impronta. Gol di forza, di astuzia, di esperienza: 40 in tutto, dalla fuga contro il Manchester United nel 1996/1997 al colpo di testa contro il Newcastle sempre nella stessa stagione. Ha chiuso la carriera con 286 gol siglati in totale, disputando 737 partite.