Venerdì 20 Dicembre 2024

Mondiali, la Croazia batte il Marocco e conquista il terzo posto

 
 
 
 
 
 

Il secondo posto di Russia 2018, il terzo centrato ora in Qatar: la Croazia chiude un altro ottimo Mondiale battendo nella finalina un grande Marocco, capace di scrivere la propria storia e di tutta l’Africa tornando a casa con un meraviglioso quarto posto. Al Khalifa International Stadium di Doha finisce 2-1 per la formazione di Dalic, grazie alle reti di Gvardiol ed Orsic mentre a nulla serve il gol del momentaneo pareggio di Dari. Reduci dal testa a testa della fase a gironi terminato con uno scialbo 0-0, croati e marocchini stavolta partono in quinta marcia, dando vita ad un bel botta e risposta in pochi istanti nelle primissime battute di gara: al 7' sblocca la squadra di Dalic con un colpo di testa di Gvardiol su sponda aerea di Perisic, due minuti più tardi invece pareggiano i nordafricani di Regragui con un altro colpo di testa, stavolta di Dari dopo una punizione di Ziyech deviata da Majer. Il match resta molto vibrante ed equilibrato, con buone potenziali occasioni non sfruttate da una parte e dall’altra. Proprio a ridosso dell’intervallo la Croazia rimette la freccia e torna avanti: Livaja si destreggia al limite dell’area e allarga per Orsic, che di prima disegna una splendida traiettoria con un destro a giro, sfiorato da Bono, deviato dal palo e terminato in rete per il 2-1. Nella ripresa i ritmi calano leggermente ma la gara si mantiene viva, con il Marocco che va in qualche modo alla ricerca del varco per il nuovo pareggio: l’occasione più grande capita sui piedi di En-Nesyri al 75', ma il centravanti nordafricano si lascia ipnotizzare da pochi passi da un attento Livakovic. Giusto qualche istante prima grandi proteste croate per un possibile rigore non concesso, dopo un contatto in area tra Gvardiol e Benoun. Nel finale Kovacic fallisce il possibile tris della Croazia, poi all’ultimo respiro per il Marocco ci prova ancora En Nesyri, che va ad un passo dal pari con un colpo di testa alto di poco.

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