Venerdì 20 Dicembre 2024

Juve ko col Benfica ed eliminata, il Milan cala il poker a Zagabria e ora basta un punto

Antonio Silva ha aperto le marcature
Dusan Vlahovic aveva segnato il gol del momentano 1-1
Cuadrado prova a spiegarsi con l’arbitro Jovanovic, ma è irremovibile: rigore
L’ex Inter Joao Mario festeggiato dopo aver trasformato il rigore
Rafa Silva ha fatto male due volte alla Juve
La delusione di Wojciech Szczesny
Theo Hernandez in azione contro la Dinamo Zagabria
Ante Rebic tra i migliori
Ismael Bennacer lotta a centrocampo
Olivier Giroud ha firmato il 3-0

La Juve è un disastro, perde 4-3 a Lisbona col Benfica e dice addio alla Champions League. Resta in corsa, anzi è vicino al traguardo il Milan che a Zagabria ha calato il poker e adesso basterà un pari con il Salisburgo per staccare il pass per gli ottavi di finale.

Il disastro Juve

La Juventus perde in casa del Benfica e dice definitivamente addio alle speranze di qualificazione agli ottavi di Champions League. Allo stadio Da Luz i portoghesi s’impongono 4-3 grazie alle reti di Antonio Silva, Joao Mario e alla doppietta di Rafa Silva, che condannano i bianconeri all’eliminazione con un turno di anticipo. Non bastano i gol di Vlahovic, Milik e Mckennie alla squadra di Allegri, che nonostante tanto orgoglio con i giovanissimi entrati nel finale, quando era sotto di tre reti, ora deve puntare quantomeno a difendere il terzo posto sinonimo di Europa League.  I portoghesi partono meglio e al 17’ sbloccano le marcature con il colpo di testa del giovane Antonio Silva, bravo a prendere il tempo a Gatti sul cross di Fernandez e a battere Szczesny per l’1-0. La reazione bianconera però è immediata e al 22’ arriva il pareggio di Vlahovic: tutto nasce da una situazione di corner, la palla arriva al serbo che sotto porta viene prima respinto da Vlachodimos, poi ribatte in rete l’1-1. Neanche il tempo di riassestarsi che il Benfica trova subito l’episodio per tornare avanti, grazie ad un calcio di rigore di Joao Mario dopo un tocco di mano in area di Cuadrado. La partita è bella e divertente, la Juve comunque non si tira indietro e al 34’ si costruisce una buona opportunità per il nuovo pareggio, fallita da Vlahovic su cross di Kostic. Sul ribaltamento di fronte però i portoghesi trovano addirittura il tris con una meraviglia di Rafa Silva, che si avventa di tacco su servizio di Joao Mario firmando il 3-1. A inizio ripresa si fa notte fonda per la squadra di Allegri, costretta ad incassare anche il poker ancora ad opera di Rafa Silva, freddissimo a superare Szczesny con un tocco morbido a tu per tu. Sembra davvero finita per la Juve, ma nell’ultimo quarto d’ora di gara, nel giro di due minuti, le reti di Milik e Mckennie rimettono tutto clamorosamente in discussione dopo diverse occasioni fallite dal Benfica per chiudere definitivamente il discorso. Anche all’86’ Rafa Silva avrebbe sul destro la palla della tripletta personale, ma davanti a Szczesny colpisce un incredibile palo. In un finale concitato è invece Gatti ad andare a centimetri da quello che sarebbe stato un clamoroso pareggio, sfiorando il palo con un colpo di testa.

Il Milan resa in volo

Il Milan espugna il Maksimir di Zagabria, vince con un netto 4-0 in uno stadio che non vedeva una sconfitta da quasi due anni. Ora al Milan basta un solo punto, settimana prossima contro il Salisburgo, per centrare gli ottavi. I rossoneri sfruttano a pieno l’assist del Chelsea che ha vinto portandosi a dieci punti. E con il successo contro la Dinamo Zagabria, il Milan si porta al secondo posto in classifica a 7 punti, segue il Salisburgo a 6 e la Dinamo a 4. I rossoneri non falliscono il loro compito. Stefano Pioli aveva sottolineato l’importanza della partita e i suoi ragazzi non hanno tradito le aspettative. Ora è concreta la possibilità di ottenere il massimo nel primo blocco della stagione, prima della sosta del Mondiale. A Zagabria sblocca Gabbia nel primo tempo, poi nella ripresa arriva la rete del solito Leao, sempre più decisivo, e il rigore di Giroud fino all’autogol di Ljubičić. Ci sarebbe stata l’opportunità della goleada ma Rebic non riesce a firmare il tabellino. Il Milan approccia bene alla partita, con aggressività, entusiasmo e pressing alto. Il baricentro è alto con la decisione di Stefano Pioli di schierare una sorta di tridente con Leao, Giroud e Rebic in campo titolari. L’obiettivo è vincere e l’allenatore rossonero non vuole avere rimpianti. Il Milan costruisce, si affaccia spesso davanti alla porta dei croati. Il primo sussulto arriva però a sorpresa dalla conclusione di un difensore: sinistro di Kjaer respinto da Peric. La Dinamo Zagabria però non si limita a guardare ed è Gabbia a salvare sulla linea un tentativo di testa di Moharrami, poi Tatarusanu sulla conclusione di Ivanusec. Il Milan deve contenere l’intraprendenza dei padroni di casa ma sa che deve vincere per sfruttare l’assist servito dal Chelsea. Ci va vicino alla mezz’ora Giroud che colpisce di testa un cross di Kalulu impegnando Livakovic. Stessa dinamica ma con calcio da fermo per il gol che sblocca la partita, su punizione calciata da Tonali, Gabbia in tuffo di testa trova la sua prima rete in Champions League. E’ il 40’, un gol importante che permette al Milan di arrivare all’intervallo con grande serenità. Ma i rossoneri ad inizio ripresa battono il ferro finché è caldo. E ci pensa Leao: lo spunto per Theo Hernandez non si concretizza ma il portoghese sfrutta comunque il suo affondo e dribblando mezza difesa, trova il raddoppio. La partita è in discesa per il Milan. Cacic prova così a schierare una formazione nettamente aggressiva, cambia tre giocatori ma la squadra negli istanti successivi è un pò destabilizzata. Tanto che Ljubi; nel tentativo di fermare Tonali lo trattiene in area. L’arbitro non ha dubbi e indica il dischetto. Rigore trasformato da Giroud che ha sempre la solita fame di gol. Manca clamorosamente la doppietta, il francese, lisciando il pallone su cross di Leao, ma la rete arriva comunque, gracie alla conclusione sfortunata di Ljubi che - dopo aver concesso il rigore - fa anche autogol. Un poker che chiude definitivamente la partita e che permette a Pioli di dare il via ai cambi e alle rotazioni già annunciate in questo periodo denso di impegni. La prima partita decisiva per il percorso di Champions League è stata vinta, ora il Milan può già pensare al campionato. Ancora una volta però, è chiaro che i rossoneri dipendano molto da Leao. Una volta entrato in partita, il Milan è diventato nettamente più pericoloso. Il rinnovo è d’obbligo per in club che ha l’ambizione di continuare in Europa e di restare in alto in Serie A. Mentre De Ketelaere ha bisogno ancora di tempo, ma deve stare attento a non cadere in un tunnel di scoramento. L’obiettivo ottavi è ormai ad un passo. Basterà un punto a San Siro contro il Salisburgo. E sarà l’ennesimo traguardo di Pioli e di un Milan in netta crescita.  

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