Lunedì 18 Novembre 2024

Indonesia, strage allo stadio di Malang: almeno 125 morti nella calca

 
 
Malang, Indonesia, lo scorso primo ottobre
Malang, Indonesia, lo scorso primo ottobre
 
Malang, Indonesia, lo scorso primo ottobre
 
 
 
 
 
 
Malang, Indonesia, lo scorso primo ottobre
Malang, Indonesia, lo scorso primo ottobre

Certe immagini e certi dolori sembravano ormai vecchi, brutti ricordi. Invece, l’imbecillità (difficile trovare altri termini) di tanti presunti tifosi ha colpito ancora una volta il mondo del calcio. A Malang, città nella provincia della Giava Orientale, in Indonesia, è andata in scena un’altra tragedia. Tanti supporter dell’Arema FC, al termine della sentita gara contro il Persebaya Surabaya, persa per 3-2, hanno invaso il campo di gioco dello stadio Kanjuruhan. Le forze dell’ordine sono state costrette a reagire, lanciando dei fumogeni. Ne è scaturito, per molti invasori e per alcuni semplici spettatori, un fuggi fuggi, condito da paura e panico. Per tanti la corsa è finita nel peggiore dei modi: secondo le autorità locali, almeno 125 persone sarebbero morte schiacciate o soffocate. Inevitabilmente, soprattutto per i tifosi della Juventus e del Liverpool, il pensiero è volato al 29 maggio del 1985 e alla strage dell’Heysel. Fra i primi a condannare l’episodio il presidente della Fifa, Gianni Infantino. «Il mondo del calcio è sotto shock a seguito dei tragici incidenti avvenuti in Indonesia al termine della partita tra Arema FC e Persebaya Surabaya disputata allo stadio Kanjuruhan», ha dichiarato il numero uno della Federazione Internazionale delle Associazioni del Calcio. «Questo è un giorno buio per tutti coloro che sono coinvolti nel calcio: una tragedia oltre ogni comprensione. Esprimo le mie più sentite condoglianze alle famiglie e agli amici delle vittime, che hanno perso la vita in seguito a questo tragico incidente», ha aggiunto Infantino. «Tutti i nostri pensieri e le nostre preghiere sono rivolti alle vittime, a coloro che sono stati feriti, assieme al popolo della Repubblica dell’Indonesia, della Confederazione calcistica asiatica, della Federcalcio indonesiana e della Lega calcistica indonesiana, in questo momento difficile», ha concluso il presidente della Fifa.

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