Obiettivo final four centrato. L'Italia vince contro l’Ungheria, la scavalca in classifica e si qualifica per la fase finale della Nations League del prossimo mese di giugno. Nell’anno del mancato Mondiale la squadra allenata da Roberto Mancini è comunque in corsa per un trofeo. Dopo la vittoria di San Siro contro l’Inghilterra, gli azzurri si ripetono in quel di Budapest al termine di una partita fatta di grinta e sofferenza, soprattutto nel secondo tempo. Ancora Raspadori, a segno nel primo tempo, e poi Dimarco, regalano agli azzurri vittoria e qualificazione insieme alle parate di Gianluigi Donnarumma. Come contro l’Inghilterra il ct conferma il 3-5-2 puntando su in mix tra giocatori esperti (Bonucci, Toloi, Acerbi e Jorginho) e giovani di belle speranze (Raspadori, Dimarco, Scamacca e Gnonto), quelli su cui punta per la ripartenza. A Budapest Mancini riconferma praticamente l'undici sceso in campo venerdì sera a San Siro ad eccezione di Scamacca. Al suo posto gioca Gnonto come partner di Raspadori. Conferme anche in casa Ungheria: Marco Rossi si affida a Nego e Szoboszlai alle spalle di capitan Adam Szalai (all’ultima partita con la sua nazionale, in lacrime all’inno ungherese ed acclamato dai 60 mila della Puskas Arena) con Fiola e Kerkez sulle fasce. Ad assistere al match c'è anche il premier ungherese Viktor Orban (che oggi si è congratulato, via social, con la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni). Il clima alla Puskas Arena è di fair play: al momento dell’inno di Mameli, tutto lo stadio ha accompagnato la banda battendo le mani. Parte forte l’Ungheria che già dopo due minuti si rende pericolosa con una punizione sulla trequarti: il destro di Szoboszlai viene respinto in barriera da Acerbi, poi è Toloi a opporsi al secondo tentativo in volée del numero 10. Al 5' l'Italia va vicinissima al vantaggio: sugli sviluppi del corner, cross teso di Cristante, papera di Gulacsi che manca una facile presa, Attila Szalai spazza sulla linea. Dopo un avvio un po’ complicato, la squadra di Mancini ritrova le giuste distanze e mette in difficoltà l’Ungheria. Il vantaggio azzurro arriva poco prima della mezzora (27') e porta ancora la firma di Giacomo Raspadori: retropassaggio corto di Nagy, Gnonto vince il contrasto con Gulacsi, Raspadori insacca a porta vuota. Al 31’ l’Italia con Di Lorenzo sfiora il raddoppio mentre la reazione dell’Ungheria non produce reali pericoli alla porta di Donnarumma. L’Ungheria si rende pericolosa al 41' sugli sviluppi di un calcio di punizione di Szoboszlai, uscita a vuoto di Donnarumma, Orban rimette in mezzo ma Attila Szalai spreca una ghiotta occasione. Nella ripresa Mancini sostituisce Acerbi con Bastoni, mentre Rossi manda in campo Styles per Nagy. Al 5' l’Ungheria va vicinissima al pareggio, ma Donnarumma è provvidenziale nel neutralizzare l’attacco magiaro. L’Italia prova ad abbassare i ritmi ed al 7' su una ripartenza arriva il raddoppio azzurro: Barella rifinisce un’azione palla a terra col filtrante per l'inserimento in area di Cristante, che sceglie l’assist verso il secondo palo: Dimarco anticipa Négo e trova il tempo giusto per la deviazione vincente. Al 10' altro intervento spettacolare di Donnarumma che riesce a chiudere la porta sul colpo di testa di Styles. Il portiere del Psg si ripete al 18'. L’Ungheria pressa alla ricerca del gol che potrebbe riaprire l’incontro mentre l’Italia fa fatica a gestire il pallone. Al 35' l'Ungheria reclama un calcio di rigore per un fallo in area sul neo entrato Adam, ma per l’arbitro e per il Var non ci sono gli estremi per il penalty. Al 44' c’è il tempo per far esordire in azzurro anche Pasquale Mazzocchi della Salernitana.