Due vittorie nelle ultime nove partite, 7 punti nelle ultime sette partite di campionato. E, mentre le rivali corrono, la frenata dell’Inter continua imperterrita, in un’involuzione totale rispetto alla prima parte di stagione. Anche contro la Fiorentina arriva un pareggio per i nerazzurri, con Dumfries che raddrizza la situazione dopo il vantaggio viola siglato da Torreira, ma soprattutto rappresenta una consolazione di pochissimo peso per la squadra di Simone Inzaghi. L’allenatore, ancora senza Brozovic (sostituito in regia da Calhanoglu), non riesce a frenare la caduta libera dei suoi, lontani parenti non solo di quelli dell’era Conte, ma anche di quelli dei primi mesi di stagione. E anche l’allenatore ci mette lo zampino, tra convinzioni che continuano a dimostrarsi errate (con Dzeko-Lautaro titolari dall’inizio sono arrivate solo 9 vittorie su 22 partite), una rigidità sul modulo inspiegabile e sostituzioni nuovamente in ritardo. Il risultato, con la solita spruzzata di errori sotto porta che per l’Inter non manca mai, è che il sogno della seconda stella si sta allontanando ogni weekend sempre di più. A San Siro il pareggio è anche merito di una Fiorentina aggressiva, che non smette mai di correre e pressare i nerazzurri fin dal 1’, col demerito di non riuscire a capitalizzare le occasioni che arrivano per i diversi errori dei padroni di casa. I primi squilli arrivano da Saponara e Gonzalez, con Handanovic che risponde presente. L’argentino, poi, spreca in ripartenza un’altra ghiotta opportunità, facendosi rimontare all’ultimo. A poco a poco però l’Inter riesce a prendere campo e convinzione, seppur con fatica. Vidal prova a svegliare i suoi, ma il suo tentativo di acrobazia su cross di Dumfries finisce alle stelle. È poi Dzeko ad avere la palla per sbloccare il risultato, sul destro del bosniaco in scivolata Terrazziano perà salva in uscita con la faccia. E il primo tempo si conclude con un gol annullato a Lautaro per fuorigioco. La ripresa, invece, si apre con una doppia occasione per Vidal e Barella, che non riescono però a trovare il vantaggio. Gol sbagliato e gol subito per l’Inter, perché subito dopo Gonzalez dal fondo pesca l’inserimento di Torreira che porta avanti i viola. La reazione interista c’è, con Perisic che suona la carica ma Terracciano si salva sul suo tiro-cross. Questione di minuti, però, perché il croato sgasa ancora sulla sinistra, cross mancino col contagiri e colpo di testa di Dumfries per il pareggio. Trovato il pari, però, l’Inter non riesce praticamente più a farsi vedere pericolosamente dalle parti di Terracciano, fatta eccezione per un tiro di Perisic e per un rigore fischiato da Chiffi per contatto tra Venuti e Lautaro poi revocato correttamente al Var. Inzaghi non aiuta i suoi, anche perché i primi cambi arrivano solo alla mezz’ora e contribuiscono pure a creare confusione: dopo 75’ di tentativi di gioco palla a terra con i più fisici Dzeko e Lautaro, l’Inter passa ai lanci lunghi per servire i più tecnici Correa e Sanchez. Il risultato è che l’unica volta in cui i nerazzurri riescono a innescare Correa e Sanchez, il cileno calcia praticamente un rigore in movimento a botta sicura trovando il salvataggio di Biraghi sulla riga. Gli uomini di Inzaghi rischiano anche la beffa, perché nel finale Ikonè si presenta da solo davanti ad Handanovic in contropiede, calciando due volte addosso allo sloveno.