Il derby della Madonnina tra Milan e Inter, valevole per l’andata delle semifinali di Coppa Italia, delude un pò le aspettative e termina con uno 0-0. Meglio la squadra di Pioli nel complesso, anche se troppo imprecisa negli ultimi metri di campo; continua invece il periodo di appannamento per gli uomini di Inzaghi, a secco di gol per la quarta gara di fila tra campionato, coppa e Champions League. Si deciderà tutto nel ritorno del 20 aprile, considerando che al 'diavolò potrebbe andar bene anche un pareggio con gol, vista la regola delle reti in trasferta che ancora non è stata adeguata al nuovo format delle competizioni europee (sarà abolita dalla prossima stagione). Il primo tempo è a forti tinte rossonere, con Saelemaekers e Theo Hernandez che spaventano Handanovic nel giro di pochi secondi nelle prime battute di gara: il belga ci prova di mancino dopo una grande palla recuperata in zona d’attacco (salva il portiere), il terzino francese invece calcia malissimo di destro da posizione invitante dopo un bellissimo scambio con Giroud. I nerazzurri, più contratti, provano a giocare di rimessa senza creare tanto, mentre la squadra di Pioli continua a premere alla ricerca del varco giusto. Nella ripresa l’Inter prova ad alzare ritmi e baricentro, ma il primo tentativo è ancora del Milan con Leao che impegna Handanovic con un destro a giro da fuori. Per il resto del tempo regna l’equilibrio, la tensione e la prudenza, con le due compagini che con il passare dei minuti non forzano più la giocata, per non rischiare di scoprire il fianco all’avversario. Prima del triplice fischio non succede più nulla: finisce 0-0 il terzo derby stagionale, in attesa del quarto.
Appello di Shevchenko: fermiamo la guerra
Un derby per la pace, per dire no alla guerra in Ucraina. Il derby di Milano, nella semifinale d’andata della Coppa Italia, diventa veicolo di un messaggio più importante. E’ quello di Andriy Shevchenko avvolto nella bandiera della sua terra, in un video trasmesso sul maxi schermo di San Siro prima del fischio d’inizio. «Cari amici italiani, da San Siro vi chiedo di far sentire il vostro sostegno per la pace in Ucraina. Il popolo ucraino vuole la pace - le parole dell’ex campione rossonero - perchè la pace non ha confini, perchè ciò che ci unisce deve essere più forte di ciò che ci divide. Fermiamo insieme questa guerra. Un abbraccio a tutti!». Ad ascoltarlo oltre 53 mila spettatori, raccolti in un rispettoso silenzio, mostrando la bandierina dell’Ucraina che il club rossonero ha posizionato su ogni seggiolino. Poi un lungo applauso unanime. Le rivalità calcistiche, anche se per pochi minuti, hanno lasciato spazio a temi più importanti che non conoscono bandiere. Shevchenko si è fatto così promotore di un messaggio di pace, condiviso anche dai giocatori di Milan e Inter che hanno posato abbracciati, insieme alla terna arbitrale, davanti alla scritta “peace”. Una foto dal forte impatto simbolico, nella sfida più agguerrita e combattuta della stagione per i due club e seguita da milioni di persone nel mondo. L’immagine è stata poi pubblicata anche sul profilo social dell’Inter con la scritta «Inter e Milan united for peace» e rilanciata anche dall’account della Lega Serie A. Gesti importanti in un momento delicatissimo, in cui anche lo sport fa sentire la sua voce.
L’iniziativa per la pace è stata organizzata dal Milan e si unisce ad altri progetti di supporto per l’Ucraina. Il club rossonero, infatti, istituirà un canale dedicato al sostegno dell’emergenza, il cui primo step sarà una un’asta benefica di magliette bianche Puma con la bandiera dell’Ucraina e la scritta Peace, firmate dai giocatori rossoneri.
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