La disperazione del Cagliari più forte della voglia del Napoli di correre in testa. Finisce 1-1 all’Unipol Domus: niente vetta per la squadra di Spalletti che spreca l’occasione delle occasioni. Ma il Napoli ha anche rischiato grosso: a tre minuti dal 90' era sotto di un gol per la magia di Pereiro (con la complicità di Ospina) al 13' della ripresa. E invece ha trovato il suo salvatore dalla panchina: Osimhen di testa ha raddrizzato una partita che stava scivolando verso una clamorosa sconfitta. Chance persa a una manciata di minuti anche per il Cagliari, ma la strada è quella giusta. Napoli imbrigliato dalla voglia di Joao Pedro e soci di centrare l’impresa salvezza. Spalletti, che nel dopartita ha ammesso che il Cagliari avrebbe meritato qualcosa di più, è costretto a rinunciare ad Anguissa e Insigne, mentre Osimhen e Fabian Ruiz, non al cento per cento, sono in panchina. Il tecnico promuove Petagna al centro dell’attacco con Mertens, 10 gol al Cagliari in carriera, ed Elmas che partono da dietro e da più lontano. Anche l’ex Mazzarri deve rinunciare ancora a Nandez (fuori da un mese) e ha in campo qualche acciaccato recuperato all’ultimo momento, come Lovato. Quasi un rischio necessario per consentire alla difesa di Mazzarri di giocare alta e aggressiva per non far partire Elmas e soprattutto Mertens. Cagliari che cerca di non far ragionare gli ospiti. Ma il primo tiro, appena c'è un attimo di respiro, è di Di Lorenzo al 10'. Questa è un po’ la chiave tattica del primo tempo: se il Napoli esce dal pressing può fare male. Ma uscire dalla morsa non è facile. Il Cagliari risponde con una buona palla di Pereiro per Joao Pedro, il quale, anziché tirare, preferisce cercare di saltare Koulibaly. Invano. Pasticcia il capitano invece su una rimessa. E l’altro con la fascia, Joao Pedro, per poco non ne approfitta: rasoterra di poco fuori. Nuova complicazione per Spalletti per l’infortunio di Di Lorenzo: entra Malcuit al 27'. Quando riesce a giocare, il Napoli sa anche fare paura. Come al 34': la conclusione di Mario Rui, mandata in angolo da Cragno, arriva al termine della migliore azione corale dei partenopei. Il più lucido sembra Zielinski. E in effetti gli ospiti riescono a prendere più campo con il trascorrere dei minuti sfruttando la maggiore propensione al palleggio con Elmas e Mertens bravi ad aiutare Demme e Zielinski. Nella ripresa Spalletti prova a spaventare il Cagliari facendo scaldare Osimhen. Nel frattempo in campo stesso copione: corsa e pressing per il Cagliari, paziente tentativo del Napoli di ragionare e costruire. In realtà l’occasione da gol, usando la testa, la crea il Cagliari all’8': tutto bene, manca solo il tacco preciso di Deiola a pochi passi dalla porta. Al 13' però la palla giusta capita sul piede sinistro di Pereiro che lascia partire un tiro a giro di mancino che Ospina non «legge» bene: il pallone si insacca all’angolino. Clamorosa doppia occasione per il 2-0 due minuti più tardi: miracolo questa volta di Ospina su Deiola, poi Baselli manda alle stelle. Senza molto da perdere Spalletti prova a mettere dentro anche gli acciaccati Fabian Ruiz e Osimhen più l’ex Ounas. Tutti giocatori ultra-offensivi. E al 42' ecco il pari, lancio lungo dalla tre quarti di Mario Rui e colpo di testa vincente di Osimhen. Poco prima eroico Ospina due volte su Marin. Napoli senza vetta, Cagliari accanto al Venezia al terzultimo posto.