L’impatto dei volti nuovi è devastante, Vlahovic e Zakaria lanciano la Juventus: sono proprio i due innesti di gennaio, infatti, a regalare i tre punti a Massimiliano Allegri. Il Verona è battuto con il risultato di 2-0 nella nebbia dello Stadium, Dybala e compagni sfruttano la caduta interna dell’Atalanta e superano i bergamaschi, portandosi al quarto posto della classifica anche se con una gara in più.
Allegri non perde tempo e lancia subito gli acquisti, con Zakaria e Vlahovic titolari all’esordio in bianconero. In più, rende la sua squadra molto più offensiva: insieme al serbo prelevato dalla Fiorentina giocano anche Dybala e Morata, in un tridente che infiamma i 17 mila dello Stadium tornato al 50% della capienza. Arthur e Rabiot completano la mediana, in difesa resta a riposo Cuadrado che lascia il posto a Danilo con De Sciglio sull'out mancino e De Ligt-Chiellini coppia centrale. Tudor perde in extremis Caprari e Faraoni, rimasti a Verona a causa di fastidi fisici, così alle spalle dell’unica punta Lasagna piazza Barak e Tameze mentre Depaoli ha il compito di galoppare su tutta la fascia destra.
Gunter, invece, dovrebbe seguire a uomo Vlahovic, ma l’attaccante è pericoloso già al 7' quando impegna Montipò nella respinta. Poi, dopo 12 minuti e 26 secondi, ecco la prima marcatura del serbo: Dybala lancia il compagno nello spazio, l’attaccante supera il portiere avversario con un pallonetto e può esultare sotto la sua nuova curva facendo la «Dybala mask», una sorta di ringraziamento per l’assist ricevuto.
Tutte le occasioni migliori della Juve capitano sui piedi di Vlahovic, come quando chiede un rigore per un contatto con Gunter (28') o quando va vicino alla doppietta su cross di Morata ma non riesce ad ad inquadrare la porta (38'). Il Verona, invece, non si rende mai pericoloso e Szczesny non è costretto a nessun intervento, anche se il risultato di 1-0 all’intervallo mantiene la sfida ancora aperta. Tudor prova a cambiare l’inerzia della partita sostituendo Veloso con Bessa, Allegri conferma l’undici iniziale anche per la ripresa. E proprio il neo-entrato infila per Lasagna ma Szczesny è bravo a chiudere lo specchio parando con i piedi. I bianconeri abbassano concentrazione e baricentro, il Verona prova a spingere ma si sbilancia e subisce il raddoppio: Morata ha spazio per lavorare da assist-man e vedere l’inserimento di Zakaria, lo svizzero bagna il suo esordio con il gol del 2-0.
Dybala e Rabiot vanno vicini al tris, Montipò evita un passivo ancora più pesante per i gialloblu. Nella girandola di cambi entrano Cuadrado, Rugani, McKennie e Kean per Dybala, Chiellini, Zakaria e Morata da una parte, Kalinic, Retsos, Praszelik e Sutalo per Barak, Ceccherini, Ilic e Casale dall’altra. Ma il risultato non cambia più, la Juve allunga a dieci partite consecutive la striscia utile e si riaffaccia in zona Champions League. E, dopo l’impegno di giovedì nei quarti di finale di Coppa Italia contro il Sassuolo, ci sarà proprio lo scontro diretto con l’Atalanta per provare a confermarsi tra le prime quattro. Il Verona, invece, mantiene il nono posto ma si ferma dopo due vittorie di fila e cercherà di rialzarsi domenica prossima contro l’Udinese.
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