Lunedì 23 Dicembre 2024

Lukaku: «Al Chelsea sto male, voglio tornare all'Inter». E Tuchel lo manda in tribuna

Lukaku bacia il trofeo dello scudetto vinto con l’Inter
Tuchel dà le istruzioni a Lukaku nel match con il Leeds dell’11 dicembre
L’esterno di Stamford Bridge
Bancarella fuori dallo stadio
Sciarpe metà Chelsea e metà Liverpool
Stamford Bridge: il campo
La partita di stasera: Thiago Silva
Kelleher ha sostituito Allison (Covid per lui)
Mendy: un’incertezza sul secondo gol dei Reds
Sadio Mane in azione
Thomas Tuchel e i suoi schemi che intristiscono Lukaku
Pulisic in azione: è lui l’autore del gol del 2-2

Tre giocatori positivi last minute, Klopp lontano dalla panchina per un tampone sospetto, allo Stamford Bridge spalti pieni come se l’ondata Omicron non esistesse, e in campo un 2-2 spettacolo tra Chelsea e Liverpool, inseguitrici del City capolista. C’è tutta la Premier League nel match clou giocato a Londra, con Manè e Salah protagonisti prima di partire per la Coppa d’Africa. Ma a «oscurare» tutto è scoppiato il caso Romelu Lukaku. Il centravanti belga acquistato in estate dei campioni d’Europa per 115 milioni di euro girati all’Inter è stato messo fuori squadra da Tuchel poche ore prima di scendere in campo a Stamford Bridge. «Troppo rumore, e troppo vicino alla partita: dovevamo concentrarci su una sfida molto intensa, ne ho parlato per due giorni con i giocatori e anche con lui, ma non c'era tempo per decidere, e ho fatto questa scelta difficile», ha detto il tecnico tedesco prima della partita. Nei prossimi giorni, forse già domani, l’incontro decisivo per capire cosa fare del futuro. Lukaku aveva raccontato il suo disagio negli schemi di Tuchel in un’intervista sotto Natale, aggiungendo la sua voglia di un ritorno all’Inter («Chiedo scusa ai tifosi dell’Inter, la maniera in cui me ne sono andato sarebbe dovuta essere diversa. Ho l'Inter nel cuore, tornerò a giocare di là, lo spero veramente»): idea per un futuro lontano, ma sufficiente a provocare la reazione dei tifosi nerazzurri («Non conta chi con la pioggia scappa, conta chi nella tempesta resta. Ciao Romelu», la risposta in uno striscione affisso al Meazza) e l'ira di Tuchel. «Non ne sentivamo il bisogno, in questo momento: Romelu dovrà spiegarci», la sua prima reazione. Poi, oggi, la clamorosa scelta, tanto più pesante, visto l'avversario e le difficoltà del Chelsea, alle prese con diversi infortuni e assenze per Covid. In campo, i londinesi si sono così dovuti affidare ai gol dei loro centrocampisti, tra i quali dall’inizio non c'è Jorginho. Il Liverpool invece perde all’ultimo Alisson, Firmino e Matip, positivi al Covid: tra i pali va il giovane irlandese Kelleher, senza far rimpiangere il brasiliano. Partenza ad altissima intensità, e al 9' Manè porta in vantaggio i Reds su errore di Chalobah; il raddoppio, al 26', è una perla di Salah per inserimento, scatto e tiro sul primo palo, con Mendy colpevolmente sorpreso. Il Chelsea sembra rischiare il tracollo, ma un gran destro al volo di Kovacic riapre la partita e Pulisic la pareggia al 46'. Secondo tempo a intensità appena più bassa, occasioni per vincere per tutti e due, Jorginho in campo e 2-2 finale. Sorride il City, ora a +10 sul Chelsea e +11 sul Liverpool. Nel dopo partita, Tuchel ha anche parlato del caso Lukaku: «Non è il momento di parlarne. Lui è il nostro giocatore, c'è sempre un modo per tornare indietro - ha detto -. Chiariremo la cosa a porte chiuse e una volta che avremo preso una decisione e Romelu lo saprà, lo saprete anche voi».

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