“Sono felice di questo laboratorio non solo perché sono già state realizzate le prime bambole di pezza ma perché a realizzarle sono state anche persone che non avevano mai provato a cucirne una nella loro vita”.Così Jazira Caterina Famularo, presidente dell’associazione “Il giglio marino“ di Lampedusa, comunica con entusiasmo i primi risultati del progetto interculturale natalizio “Il filo narrante“, grazie al quale donne isolane e migranti che vivono sulla maggiore delle Pelagie si incontrano per creare insieme bambole di pezza che riproducono le varie culture del mondo e che saranno poi messe in mostra.“Non è solo il prodotto finale, la bambola, che conferisce valore a questo laboratorio: è meraviglioso osservare come persone che sanno cucire aiutano le donne in difficoltà facendole sentire a proprio agio; è straordinaria la curiosità che ci spinge a studiare la cultura di quel determinato paese, gli usi, i costumi, le tradizioni. E’ emozionante il modo in cui si dialoga e si riflette su quelle determinate culture che non valorizzano la donna e anzi ne violano i diritti.La prima fase del laboratorio – spiega Jazira Caterina Famularo - ha come obiettivo quello di coinvolgere donne di diverse culture che vivono a Lampedusa e realizzare insieme bambole di pezza che rappresentano il legame con il loro paese. La seconda fase, invece, ha l’obiettivo di realizzare le bambole che rappresentano donne che sono sbarcate a Lampedusa o che appartengono a paesi nei quali i diritti vengono violati: Tunisia, Marocco, Egitto, Nigeria, Siria, Etiopia, Eritrea, Senegal,Somalia, Pakistan, Afghanistan e altre nazioni.Il prossimo incontro – aggiunge - penseremo a come realizzare una bambola di stoffa legata a questi paesi e per farlo bisogna prima studiarne la cultura o ascoltare le varie storie di vita qualora fossero presenti nel gruppo donne di quel paese. La mostra delle bambole sarà corredata da schede che spiegano i punti salienti della cultura di appartenenza e deve mettere in evidenza il modo in cui le donne vivono o il modo in cui i diritti delle donne vengono violati. La realizzazione della bambola – conclude Jazira Caterina Famularo - è un gesto creativo ed emotivo che lascia una traccia di ogni donna che merita di essere rispettata nel mondo”. (CAGI)
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