GDScuola
Don Ciotti al Ferrigno-Accardi «Insieme per la legalità»
L’incontro con Don Luigi Ciotti, nella sede di Campobello dell’Istituto superiore Ferrigno-Accardi il 21 febbraio, ha rappresentato un momento molto importante per noi studenti. Le sue parole, risuonando nell’Aula Magna, hanno incitato ad essere orgogliosi di noi stessi, a lottare contro ogni forma di illegalità e di insana seduzione, che rende schiavi in ogni sua forma e violenta» la nostra libertà di pensiero e azione. La visita di Don Ciotti in Sicilia è stata una delle tappe di un intenso cammino che ha trovato compimento il 21 marzo a Trapani in occasione della XXX giornata dedicata al ricordo delle vittime delle mafie. La Sicilia rappresenta un territorio carico di storia e cultura, ma anche di sfide significative. Questi luoghi, spesso segnati dalla presenza di forze criminali, sono al contempo fucine di speranza e resistenza. Noi giovani dobbiamo essere portatori di valori sani e autentici, affermare la cultura della legalità, strumento fondamentale per costruire una società migliore, dobbiamo promuovere ideali di giustizia e verità, non tollerare la criminalità e le diverse forme di prevaricazione. Un concetto importante espresso da Don Ciotti è quello che suggerisce di riscoprire fruttuosamente la nostra solitudine per affermare la nostra interiorità, in essa infatti scopriamo la capacità di amare e di spenderci per il bene. Don Ciotti ha ricordato poi che il 21 marzo, ricorrenza promossa dall’Associazione Libera, non è solo un momento di commemorazione, ma il continuo rinnovarsi di un impegno concreto da parte di ognuno per restituire dignità a chi è stato «cancellato» dalla violenza mafiosa. Ogni vittima rappresenta una comunità ferita, un’ingiustizia da sanare e una battaglia ancora aperta. Ricordare le vittime significa costruire consapevolezza e ribadire che la lotta alle mafie è una responsabilità collettiva. Per continuare il percorso iniziato con Don Ciotti, il 21 marzo anche noi ragazzi della V A CAT abbiamo partecipato, insieme alle altre classi quinte del nostro Istituto, al corteo in ricordo delle vittime della mafia. Momento di riflessione è stata la lettura, uno per uno, dei nomi delle vittime innocenti delle mafie, un gesto simbolico ma potente, per non dimenticare chi ha perso la vita a causa della criminalità organizzata e per abbattere il muro di omertà che spesso non permette di scoprire la verità.
Rawya Ameur,
Gabriele Giambalvo,
Umberto Graziano,
Giovanni Raguccia
V A Cat -Ferrigno-Accardi
plesso Campobello di Mazara
Caricamento commenti