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Al Thomas More Palermo come all’assemblea dell’Onu

Fin dalla Primaria si approfondiscono i temi dell’emergenza ambientale e dello sviluppo ecosostenibile. Ogni studente diventa rappresentante di un Paese

Giù le mani dall’ambiente, difendiamo il nostro pianeta! Noi, alunni della V E della Primaria, abbiamo trascorso un anno alla scoperta dei diritti internazionali e dell’Agenda 2030. Le ore di educazione civica e di geografia in inglese sono state preziose: ci hanno aiutato a comprendere l’importanza dei diritti fondamentali dell’uomo, ma anche a capire come sostenere e proteggere la Terra per un futuro migliore. In questo viaggio, ci hanno accompagnato le nostre maestre, Chiara Di Gesù e Miss Laura Malleo. Abbiamo cominciato a parlarne all’inizio dell’anno scolastico, perché, durante un dibattito sulla guerra tra Russia e Ucraina, ci siamo domandati come fosse possibile far finire il conflitto. È stato allora che abbiamo scoperto l’Organizzazione delle nazioni unite. Studiando, abbiamo appreso che l’ONU ha il compito di mantenere la pace e la sicurezza tra le nazioni. In particolare, ci ha incuriosito un organo importante, l'Assemblea generale, della quale fanno parte tutti gli Stati membri, per affrontare i vari problemi che riguardano il mondo. Volendo comprendere meglio come funziona, abbiamo deciso di simulare una riunione. Ognuno di noi ha interpretato uno Stato membro e ha approfondito un tema in particolare. «Ci siamo resi conto - racconta Andrea Gorgone - che i problemi segnalati da tutti noi erano sempre gli stessi: fame nel mondo, povertà, cambiamento climatico, inquinamento…». «Abbiamo provato a trovare soluzioni possibili - aggiunge Ivonne Siragusa - ma non è stato per niente semplice». «Sì, non è facile - conferma Miriana Cuti – mettere tutti d’accordo, ma abbiamo tentato e ci siamo anche divertiti». È stato proprio in quel momento che Miss Laura ci ha proposto di partecipare al progetto Erasmus + We are Europe. Con lei abbiamo scoperto che esiste l’Agenda 2030, con 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile. Parte del progetto che abbiamo realizzato consisteva nel creare, prima virtualmente e poi con materiali riciclabili, città del futuro sostenibili e senza inquinamento. Alla fine, abbiamo anche allestito una mostra insieme ad altre due classi, V A e IV E, per presentare le nostre idee a genitori e amici. Ed è stato un gran successo. «Il futuro è nelle nostre mani», dice Clara Chibbaro. «Sì - conferma Giulia Patti - dobbiamo prenderci più cura del nostro pianeta per far vivere al meglio le future generazioni». Tutti d’accordo: è indispensabile pensarci sin da piccoli e ognuno deve dare il proprio contributo.

V E Primaria
Thomas More Palermo

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