PALERMO. Chi li ha ascoltati per la prima volta, si è ripromesso di inserire le loro canzoni nella playlist dell’iPod. E chi li conosceva già, invece, ha avuto la conferma che sabato migliore non poteva esserci. È con l’esibizione de Il Pan del diavolo che allo Steri di Palermo si è conclusa la due giorni del Pam, Palermo Art and Music festival. La performance del duo composto dai palermitani Pietro Alessandro Alosi e Gianluca Bartolo, che qualche anno fa si sono inventati un ballabilissimo folk-rock, però, è solo uno degli appuntamenti che hanno scandito la manifestazione organizzata dall’etichetta discografica 800A. Un’iniziativa che ci voleva, è proprio il caso di dirlo, perché segna il debutto della prima rassegna di musica indipendente sulla scena palermitana, fino ad ora rimasta un passo indietro rispetto ad altre realtà siciliane.
Il Pan del diavolo ma non solo, dicevamo. Già, perché la due giorni è stata l’occasione per la reunion di un gruppo che ha battuto il ritmo della scena nazionale negli anni Ottanta: i Denovo, capitanati da un sempre-in-splendida-forma Mario Venuti. La band, infatti, si è ritrovata sul palco dopo 25 anni e ha proposto i brani dell’album inedito “Kamikaze Bohemien”, composto addirittura nel 1983. Tra venerdì e sabato, sul palco allestito all’interno del complesso monumentale di piazza Marina, molte altre voci siciliane: dai Waines, trio hard blues; a Le Formiche, con il loro primo album “Figli di Nessuno”; fino ad Alessio Bondì (Premio De Andrè 2013) e a Fabrizio Cammarata, che ha proposto il suo progetto “Skint and Golden”. Un calendario che il pubblico ha dimostrato di aver apprezzato, ballando e cantando a menadito le canzoni dei gruppi che si sono esibiti nella due giorni. Ma soprattutto una rassegna che ha dato la sensazione che anche sulla scena musicale palermitana qualcosa si muove, finalmente. E allora, buona la prima.
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