Dieci anni di carriera per i Marta sui Tubi, la band originaria di Marsala che per festeggiare la ricorrenza pubblica oggi la sua prima raccolta, Salva Gente. Il greatest hits attraversa la decade che ha portato i Marta sui Tubi dall'essere una piccola band acustica che si esibiva prevalentemente nel Bolognese al palco del Festival di Sanremo dello scorso anno. «Non riesco a fare un bilancio di questi dieci anni - racconta Giovanni Gulino, cantante del gruppo - . Il bilancio si fa a chiusura di esercizio, noi abbiamo voglia di continuare. Era opportuno perché abbiamo notato che i nostri fan sono invecchiati. Molti ragazzi ci hanno scoperto da poco, senza avere ascoltato i nostri primi dischi. Qui c'è tutto il nostro repertorio storico, riproposto però come ai nostri concerti, con la nuova formazione in cinque (Vecchi difetti, L'abbandono)».
Il titolo della raccolta, Salva Gente, è lo stesso del nuovo singolo della band, un'invettiva speranzosa che tanto ricorda il miglior Eugenio Finardi, che li vede però affiancati da un altro mostro sacro della canzone d'autore italiana, Franco Battiato. «L'abbiamo incontrato l'anno scorso, a Milo, per il tributo a Lucio Dalla - spiega Gulino - . C'è stata subito un'intesa speciale, forse perché sia noi che lui siamo siciliani. Qualche mese fa, quando abbiamo scritto Salva Gente, ci è venuto spontaneo chiedere la sua collaborazione».
L'altra completa novità sul disco è A modo mio, già presentata dal vivo, e la collaborazione con Battiato non è l'unica: La ladra (da Cinque, la luna e le spine, l'ultimo disco in studio della band) è stata registrata nuovamente con Malika Ayane, «la voce femminile più interessante - commenta Gulino - nel panorama italiano degli ultimi dieci anni». Il giorno del mio compleanno (dall'esordio del gruppo, Muscoli e déi) è invece stato trasformato in un pezzo swing dai Bandakadabra, i ragazzi torinesi che hanno spesso diviso il palco con i Marta sui Tubi. E mentre vengono gettate le basi per un sesto album, in arrivo nel 2015, Gulino rivela che «siamo ancora stupiti del fatto che il nostro sogno sia diventato realtà, che vivere di musica sia per noi possibile. Ci siamo tuffati in questo mondo e, dopo dieci anni siamo certi di aver fatto la scelta giusta».