PALERMO. Hanno spiccato il volo i primi aquilotti del Bonelli. In tutta la Sicilia, nelle ultime due settimane, sono 20 i giovani esemplari che per la prima volta hanno superato l'involo. Nove in provincia di Caltanissetta sono quelli avvistati dalla Lipu di Niscemi, che insieme ad altre sezioni siciliane della Lega italiana protezione uccelli e ad altri volontari delle associazioni Wwf, Ebn, Fsn, Man e Cabs, organizzano ogni anno le attività del Coordinamento tutela rapaci per la salvaguardia e la protezione dell'aquila del Bonelli. Funzione dei campi è quella di osservare, ventiquattro ore su ventiquattro, i nidi e i luoghi in cui le aquile e la loro giovane prole si aggirano per evitare che i bracconieri possano catturarle e rivenderle nel mercato illegale, a prezzi elevati, considerando che si tratta di una specie rara e a rischio estinzione. «Grazie alle attività del coordinamento, riusciamo a salvare dal fenomeno del bracconaggio gli aquilotti, che vengono rubati e rivenduti al mercato nero anche 25 mila euro ciascuno» chiarisce Manuel Zafarana, volontario della Lipu di Niscemi. Quest'anno i campi, iniziati a marzo, sono stati 6 in tutta la Sicilia. La sorveglianza continua fino a maggio, mese in cui gli aquilotti fanno il primo involo. Una volta che i giovani del Bonelli hanno imparato a volare, il Coordinamento tutela rapaci prosegue l'attività di monitoraggio periodico anche durante il resto dell'anno, per censire il numero di esemplari, in particolare dai mesi di dicembre, periodo in cui iniziano gli accoppiamenti, e di marzo, quando l'aquila depone le uova. Parte dei volontari, inoltre, si occupa anche della protezione del lanario, una specie perseguitata dai falconieri, perché rara, e che purtroppo rischia l'estinzione. «È grazie a loro - dichiarano dalla Lipu - che 60 giovani aquile di Bonelli, in questi anni, sono nate e involate in assoluta libertà. Grazie a centinaia di ore passate sul campo a camminare, osservare e registrare». A.S.