PALERMO. Ripartono in Sicilia le attività del Coordinamento tutela rapaci per la salvaguardia e la protezione dell'aquila Bonelli, una delle specie a più alto rischio di estinzione. I campi di sorveglianza si trovano nei pressi dei siti in cui nidifica l'ormai raro rapace e sono gestiti dai volontari della Lipu ma anche di Ebn, Wwf, Fsn, Man e Cabs. I campi attivi saranno sei: cinque hanno preso il via pochi giorni fa mentre il sesto partirà la prossima settimana. Funzione dei campi è quello di osservare i nidi e i luoghi in cui le aquile si aggirano per evitare che i bracconieri possano catturarle per poi rivenderle nel mercato illegale. «È grazie a loro - dichiarano dalla Lipu - che 60 giovani aquile di Bonelli, in questi anni, sono nate e involate in assoluta libertà. Grazie a centinaia di ore passate sul campo a camminare, osservare, registrare. Con l'ansia che chi vuol male alla natura arrivi prima di loro. Come successo l'anno scorso, con il furto ai nidi di due giovani esemplari, uno dei quali è deceduto mentre l'altro, per la gioia dei volontari, è riuscita, dopo le amorevoli cure del Centro recupero Lipu di Bosco Ficuzza, a rientrare nel nido e completare, con l'aiuto dei genitori, il suo debutto alla vita». Il progetto di sorveglianza «Sos Bonelli» è attivo per i 20 nidi presenti nelle province di Palermo, Trapani, Agrigento e Catania. La sorveglianza è continua fino a maggio, quando gli aquilotti faranno il primo involo. Una volta spiccato il volo, il Coordinamento tutela rapaci Sicilia prosegue con l'attività di monitoraggio periodico durante tutto l'anno, per controllare il numero di esemplari. Parte dei volontari si occuperà anche della protezione del lanario, una specie perseguitata dai falconieri e che rischia l'estinzione.
A. S.
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