PALERMO. In un periodo storico come questo, in cui si parla tanto di smart city, ovvero di città intelligenti, ecologiche e soprattutto tecnologiche le attenzioni sono tutte rivolte ad un’ecomobilità sostenibile.
Le automobili causano smog, traffico, caos ed in tutto il mondo ci si sta attivando per attenuare un fenomeno che negli ultimi anni ha accentuato il declino delle grandi metropoli. La sensibilizzazione è talmente alta che il buon senso comincia a prevalere sugli interessi economici dei petrolieri e delle grandi case automobilistiche.
Le auto alimentate con energie alternative non sono più una chimera ed i fautori della bicicletta come mezzo di trasporto urbano sono sempre più numerosi. Tutto questo accade anche grazie alla tecnologia ibrida che ha trasformato la pedalata rendendola piacevole e poco impegnativa. Muoversi facendo una sana ginnastica, senza necessariamente sudare, aiutando l’ambiente a respirare, è senza alcun dubbio una buona abitudine e ben vengano le bici elettriche o a pedalata assistita, ormai sempre più numerose sul territorio che invitano anche i più pigri a spostarsi in piena libertà.
Ricollegandosi a questo sistema ormai ben collaudato, alcuni giovani ingegneri palermitani, attenti ecologisti, hanno messo a punto un interessante progetto denominato «Ecolapa». Si tratta di un risciò del terzo millennio, che nella forma e nel nome ricorda un altro simpatico mezzo di trasporto: la motoape. Nel nostro caso i ragazzi siciliani hanno sostituito il motore a benzina con due solidi pedali ed un sistema che amplifica la spinta consentendo di spostarsi senza grandi sforzi e senza inquinare.
Ecolapa è un progetto nato quattro anni fa da un gruppo di amici ingegneri, amanti della bicicletta, della propria città e dell’ambiente. Allora crearono un primo prototipo del risciò elettrico sfruttando la tecnologia della pedalata assistita. «La spinta delle gambe viene amplificata da un motore elettrico che rende la pedalata davvero semplice e divertente per chiunque - ci spiega l’ingegnere Giancarlo Caparrotta, che ha sviluppato l’idea insieme al collega Salvatore Di Girolamo - tanto che è possibile trasportare altre due persone, oltre al conducente, senza sforzo. Ecolapa è un perfetto mix tra mobilità sostenibile ed energie rinnovabili. Abbiamo infatti studiato e testato con successo la ricarica delle batterie con l'energia del sole, ed oggi anche una fabbrica di pannelli fotovoltaici italiana ha mostrato interesse nel diventare nostro partner in questo progetto d'impresa ecosostenibile».
L’idea è piaciuta molto, ma per finanziare la costruzione di nuovi modelli e trovare nuovi sviluppi i professionisti si dicono ancora alla ricerca di fondi e mercati di sbocco. «Non nascondo che ci piacerebbe partire proprio dalla nostra città. Vorremmo rendere l’Ecolapa un mezzo simbolo per il turismo, alla riscoperta dei centri storici, realizzando percorsi guidati in totale rispetto dell'ambiente, contrariamente ai mezzi a motore oggi circolanti sul territorio comunale. Ci piacerebbe un’amministrazione locale attenta all’ecosostenibilità, al passo con i tempi, in linea con i concetti sempre più diffusi di smart city».
Un progetto che potrebbe portare aria nuova in città. Un primo giro di pedali è stato dato, infatti i due giovani ingegneri hanno partecipato, con Addio Pizzo Comunity, ad un bando dell'assessorato ai Beni culturale, che li vede secondi in graduatoria. Si spera che prevalgano il rispetto per l0ambiente e la voglia di cambiamento. L’auspicio è che Palermo segua la strada indicata da altri comuni italiani, quali Firenze e Genova, che hanno già avviato con proprie delibere comunali, progetti sperimentali di promozione turistica dei loro centri storici con risciò.
Da Palermo arriva l’«Ecolapa» La sfida del risciò al terzo millennio
Muoversi facendo una sana ginnastica, senza necessariamente sudare, aiutando l’ambiente a respirare. Il mezzo a tre ruote e tre posti nato da giovani ingegneri siciliani
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