È preferito rispetto al tradizionale bianco. Il progressivo aumento in Europa dell'asparago verde sta aprendo nuove opportunità di mercato soprattutto per l'asparago sovrano verde siciliano. Forte delle sue caratteristiche organolettiche e della sua precocità di produzione sta di già riscuotendo notevole successo nei mercati del Centro - Nord muovendosi davvero bene anche in quelli tedeschi ed inglesi.
«Siamo ad inizio campagna - dice il presidente del neonato Consorzio di Tutela, Enzo Rasà - abbiamo iniziato a raccogliere circa 15 giorni fa. E' una campagna anticipata rispetto alle precedenti per vie delle condizioni ambientali che sono state favorevoli perché non c'è stato molto freddo». Da circa 15 anni, da quando cioè si laureò, Enzo Rasà ha deciso di puntare sulla coltura dell'asparago a Mirabella Imbaccari, intravedendo in questa coltura una carta vincente. La Sicilia del resto potrebbe vantare il più alto potenziale in questa coltura, ma sono solo 50 gli ettari coltivati ad asparago distribuiti fra Catania ed Enna.
Qualcosa c'è nel Messinese, nella zona Nissena, nel Trapanese e nel Ragusano. La resa media è di 100 quintali. La Sicilia però è la regione che ha la possibilità di produrre l'asparago in coltura protetta già da fine gennaio e per tutto marzo quando in Europa è impossibile trovarne. Il maggiore punto di forza del resto è proprio la precocità. «In vaste aree dell'Isola - afferma Agostino Falavigna, direttore del Cra-Unità di ricerca per l'orticoltura di Montanaso Lombardo (Lo) ed esperto di fama internazionale della coltura dell'asparago - attraverso una semplice protezione della coltura con tunnel coperti da film plastico durante il periodo di raccolta, si inizia a produrre dall'inizio di febbraio quando il prezzo e la richiesta di prodotto sono molto elevati sia in Italia che nel resto dell'UE».
Le tecniche di coltivazione sono rispettose dell'ambiente e vengono effettuate principalmente in tunnel. La coltura dell'asparago rappresenta un'importante opportunità per diversificare le produzioni orticole primaverili ed ampliare gli spazi commerciali. «Al momento - prosegue il dottor Rasà - i prodotti extracomunitari che ci fanno la concorrenza sono solo quelli proveniente dal Perù e dal Cile, ma non hanno nulla a che vedere con quello nostro, che ha delle particolari caratteristiche organolettiche, soprattutto per l'intensità del sapore, più forte. L'asparago sovrano prodotto in Sicilia per il 75% va ai mercati d'ingrosso del Centro - Nord Italia, il 25% va al Nord - Italia sempre a grossisti. All'estero ultimamente è sempre più richiesto, soprattutto in Germania. A livello locale si vende solo meno dell'1% del prodotto. Il mercato sta andando benissimo, specialmente per i calibri più grossi, pagati anche a 7 euro al chilo». Il prodotto siciliano è senza dubbio uno dei più apprezzati, soprattutto per le caratteristiche salutistiche. «E' ottenuto in un ambiente particolarmente soleggiato - precisa il dottor Falavigna- è questo che permette di esaltare sia il contenuto in composti con effetto salutistico di cui l'asparago è ben noto, come ad esempio due saponine (protodioscina e protodiogenina) con elevato effetto contro il cancro del colon e composti antiossidanti quali la rutina e polifenoli, polisaccaridi che nell'intestino favoriscono lo sviluppo di una flora microbica adatta per migliorarne la funzionalità».
Ancora pochi sono però i produttori presenti in Sicilia, circa una trentina. Di questi 13 della provincia di Enna, Catania e Caltanissetta hanno deciso di consorziarsi al fine di tutelare l'asparago siciliano ed incentivarne i consumi. A detta del dottor Falavigna se si vuole migliorare la commercializzazione bisogna concentrare l'offerta di prodotto ed adottare sistemi post-raccolta che garantiscano elevati standard qualitativi, abbinando il prodotto all'area di produzione esaltandone le migliori qualità ambientali/turistiche.