PALERMO. Una parete attrezzata… per i «miracoli» e un tavolo ispirato ad una Santa, sono le idee di design che stanno spopolando nelle fiere internazionali. Il designer palermitano Gabriele Adamo ha realizzato «Hopazio» un mobile ispirato al concetto della «moltiplicazione» ma simile al gioco del Tetris.
La sua libreria contiene incastonati tavolo e sgabelli. Una intera sala da pranzo ideale per piccole abitazioni. I prototipi sono in viaggio per Colonia dove, dal 13 al 19 gennaio, saranno presentati al Salone internazionale del mobile nello stand della Letea, l’azienda di Trapani che lo ha realizzato. È in legno multistrato di pioppo, «costituito da due elementi modulari estraibili, il tavolo e lo sgabello in noce massello che, una volta ripiegati intorno a un loro asse mediano – spiega l’architetto non ancora quarantenne -, trovano alloggiamento nella libreria integrandone completamente la forma. Estratti e aperti, sono indipendenti e liberi di spostarsi. Si basa sul concetto della trasformabilità, per adeguarsi alle esigenze del vivere moderno – sottolinea -. Esistono cinque diverse configurazioni, per numero di tavoli e sgabelli e per l’inclusione di cassetti».
Il progetto nato nel 2008 è stato sviluppato, dal 2012, insieme alla collega Simona Perrotta e costruito dallo studio Testadilegno di Palermo di Sandro Ferraro. Non bada al risparmio di spazio ma alle forme, invece, il prodotto di un altro talento isolano, il catanese Fabrizio Russo, che con la sua scrivania Agata, che segue le curve di una donna, ha conquistato anche il noto marchio Lg, che l’ha scelta per il proprio stand alla fiera «100%design» di Londra.
È realizzata in pannelli acrilici e bamboo ed è stata progettata insieme ai colleghi dello Studio Fra Architettura ed Ecoinnovazione, Ettore Mangione, Mirko Garufi. Realizzato in collaborazione con Marco Arena Design, il tavolo Agata era già stato presentato alla fiera del mobile Kiev, grazie al progetto settore Sistema casa della Regione siciliana, assessorato Attività produttive. «La donna è mobile qual piuma al vento, muta d’accento e di pensier», è questo il ritornello che ha dato vita ad Agata – racconta Russo – con le forme tipiche della femminilità siciliana, design contemporaneo e l’utilizzo di materiali innovativi».
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