PALERMO. O si amano, o si odiano. Per il loro gusto deciso e una consistenza decisamente particolare, i funghi rappresentano uno di quegli ingredienti capaci di spaccare in due le opinioni dei commensali seduti ad uno stesso tavolo. Di certo, però, va detto che in questi primi mesi più freddi sono i protagonisti assoluti, in natura come in cucina. E in fatto di coltivazione, la Sicilia è una delle maggiori regioni produttrici: secondo l’Istat, nel 2012 ne sono stati raccolti 22.400 quintali, di cui 15 mila solo nella provincia di Catania che, così, balza in cima alla classifica di quelle isolane più prolifiche.
«In natura – esordisce Rosanna Mendola, uno dei titolari dell’omonima azienda di famiglia con sede a Villalba, in provincia di Caltanissetta – i periodi di coltivazione variano in base alle tipologie di funghi, anche se molto dipende dal clima. Questo, perlopiù, è il momento migliore». Se siete proprio degli appassionati, però, c’è la possibilità di coltivare i funghi anche in casa: «Bisogna avere cura di tenerli in zone d’ombra – continua Rosanna Mendola –, riparati da sole e vento, e avere anche l’accortezza di bagnarli una volta al giorno». Tantissimi gli usi in cucina che se ne possono fare, sulla base del tipo di fungo da utilizzare. In natura, infatti, se ne distinguono oltre centomila specie: «I Pioppini sono ottimi per i risotti e per i sughi – conclude Mendola – perché hanno un sapore molto forte. Il Ferula, invece, va benissimo se arrostito o preparato in umido e si accompagna bene con le patate. Il Pleurotus ostreatus, infine, è buono panato, proprio come se fosse una cotoletta alla milanese».
I funghi, però, fanno bene anche alla salute: «Oltre alle indiscusse proprietà organolettiche – sottolinea Paolo Marcenò, titolare di un’azienda a Palermo che produce anche il Basilisco e il Pleurotus eryngii –, il fungo è antitumorale ed è consigliato per chi segue una dieta alimentare perché non ha grassi e contiene molte vitamine».
E intanto «crescono anche in Sicilia le imprese che coltivano funghi – dichiara Alessandro Chiarelli, presidente regionale di Coldiretti –, non solo per diversificare l’attività imprenditoriale ma perché può rappresentare una coltura remunerativa. Cercare funghi non ha solo una natura hobbistica, ma svolge anche una funzione economica a sostegno delle aree interne boschive – conclude – dove rappresenta un'importante integrazione di reddito per migliaia di "professionisti" impegnati a rifornire negozi e ristoranti di prodotti tipici locali, con effetti positivi sugli afflussi turistici».