PALERMO. I complementi di arredo siciliani stanno raccogliendo molti negli Emirati Arabi. Sono tredici le aziende siciliane (Glamour Marmi, Sicilgraniti, Avola Stone Design, Equinox, Cava Billiemi, Cus. Mar. Marmi e Oddomarmi,Sicilia Intarsi, Studio Fra Architettura, Ceramiche Nino Parrucca, Vetreria Silvio Greco, Due effe lampadari, Maximus Arredi) che hanno mostrato i loro prodotti artigianali al World Trade Center di Dubai per The Big 5 International Building & Construction Show, fiera dell’edilizia, delle costruzioni e dell’arredo d’interni, grazie al contributo dell’assessorato alle Attività Produttive della Regione. Questo è stato l’ultimo appuntamento dell’anno del Progetto Settore Sistema Casa.
«Siamo estremamente soddisfatti di quanto sta accadendo - Spiega Lino Mesi, direttore del progetto -. Molte imprese si stanno affacciando su mercati internazionali che sono la vera alternativa al crollo dei consumi interni». Ci sono le lavorazioni in pietra lavica dell’Etna e soprattutto prodotti di alto artigianato siciliano come le porte in legno intarsiate, mobili di design, ceramiche, ferro battuto e lampadari in stile classico. Arrivano a Dubai anche le sicilianissime meridiane. Scelte a corredo della maestosità dei palazzi e del lusso dei giardini, nate da un’idea dell’architetto Paolo Ficara di Equinox. «Fu nel 2003, che leggendo una rivista compresi l’interesse per gli orologi solari nelle ristrutturazioni di case rurali e architetture storiche – racconta l’architetto -. L’idea l’ho messa a punto nel 2007 e ne è nato uno strumento di misura del tempo con le riletture stilistiche e tecnologiche di oggi. Per il mercato arabo siamo pronti con un totem in vetro stratificato, temperato con serigrafia, acciaio inox e marmo. E’ alto 2,60 ed ha la forma di mezzaluna. L’abbiamo chiamata Moon ed è la summa di tutte le tecnologie con un grande apporto artigianale nelle finiture a mano». C’è anche chi, a Dubai ha portato un sogno, come Daniela Iraci, designer dell’azienda Maximus di Gela che produce oggetti artistici in ferro battuto. «Questo è per eccellenza il paese degli eccessi - racconta – ho proposto quindi una ringhiera scultorea, frutto di un sogno fatto tempo fa, un’installazione su una grandissima scala curva a più piani, tutta in marmo bianco, una ringhiera in ferro battuto, rifinita in foglia oro e argento, con grandi fiori e grappoli d’uva giganti, nei cui rami si intersecano larghe foglie a stringa».