PALERMO. Sicilia terra di sole e mare, è vero, ma anche di natura e di parchi. E quel che più importa, è che agli abitanti dell’Isola piace sempre più immegersi per qualche giorno o anche solo per qualche ora in mezzo al verde, e non solo: si può trovare anche arte, facendo un tuffo nel passato, posti che sono delle piccole gemme e anche, cosa che non guasta, buon cibo. Secondo gli ultimi dati, nei quattro principali parchi della Sicilia (Nebrodi, Madonie, Etna e Alcantara) i visitatori sono constantemente in aumento.
Solo nel parco delle Madonie, ad esempio, da gennaio a ottobre 2013, è possibile ricavare un stima di 343.980 presenza turistiche. Se si tene conto che il dato definitivo del 2012 era di 344.540 (da gennaio a dicembre) è possibile affermare con certezza che il dato definitivo del 2013 si attesterà intorno alle 500 mila presenze turistiche. Di seguito dichiarazione del nuovo commissario del Parco delle Madonie, l’architetto Erasmo Quirino: «Nonostante il periodo di crisi economica il Parco delle Madonie continua ad attrarre turisti dall'Italia e dall'estero - dice -. La straordinaria bellezza delle Parchi e delle Riserve siciliane richiama ogni anno centinaia di migliaia di visitatori, il che dimostra con evidenza che la Sicilia non è solo mare ma anche montagna e che la natura è una straordinaria risorsa per l’Isola».
Visitatori in aumento anche nel Parco dei Nebrodi, istituito nel 1993. I suoi circa 90.000 ettari di superficie sono compresi nel territorio di 24 comuni tra le province di Messina (19), Catania (3) ed Enna (2). E non è finita qui, visto che molti altri comuni sono già pronti ad entrare a far parte di questo parco.
I Nebrodi sono definiti «un'isola nell'isola» ed il motivo apparirà chiaro al visitatore che, per la prima volta, si accinge a scoprire questo territorio sorprendente ricco di boschi suggestivi, ampi verdi pascoli, silenziosi laghi d'alta quota e torrenti fluenti che contrastano con l'immagine più comune di una Sicilia arida ed arsa dal sole. La vegetazione è caratterizzata dalla tipica macchia mediterranea sempreverde, dove predominano l'Euforbia, il Mirto, il Lentisco e la Ginestra. Molte le specie di querce presenti nei boschi. Oltre i 1200-1400 metri di altitudine, si trovano delle faggete, splendide formazioni boschive che coprono tutto il crinale dei Nebrodi, dove si snoda, per oltre 70 chilometri, l'itinerario della Dorsale dei Nebrodi, inserito nel Sentiero Italia che attraversa tutta la penisola.
Lungo la Dorsale è possibile ammirare i laghi di alta quota come il lago Biviere, la zona umida montana più importante della Sicilia, il lago Maulazzo, ad oltre 1.400 metri di altezza, il lago Cartolari e Trearie che ospitano molte specie animali e vegetali, ma anche perché zone di sosta di diversi uccelli. Un tempo regno di cerbiatti (così come di daini, orsi, caprioli), i Nebrodi (il cui significato deriva dal greco nebros che vuol dire, appunto, cerbiatto) costituiscono ancora la parte della Sicilia più ricca di fauna. Grazie alla sua alta varietà ambientale, il Parco ospita comunità faunistiche ricche e complesse. Sui Nebrodi sono state classificate circa 150 specie di uccelli, tra le quali alcuni endemismi di grande interesse come la Cincia bigia di Sicilia ed il Codibugnolo di Sicilia. «Il nostro obiettivo è far ripartire il nostro territorio da ogni punto di vista, da quello turistico a quello economico, partendo dal rispetto per la natura - dice il presidente dell'ente Parco dei Nebrodi, Beppe Antoci - entreranno a far parte più comuni, aumenterà la proposta e la recettività delle nostre strutture. In questo modo la nostra zona, e non solo, si rilancerà sotto ogni punto di vista, con un solo grande punto di partenza: la nostra natura, il nostro verde».