PALERMO. C’erano una volta... i peluche, le bambole e le costruzioni. L’incipit è d’obbligo perché adesso i giochi si sono evoluti, come le capacità di apprendimento dei bambini che hanno raggiunto uno stadio evolutivo ben più avanzato rispetto a quello della generazione del secolo scorso.
Tutti i giochi, indistintamente, subiscono l’influenza delle tecnologie che talvolta sono anche ben nascoste. I giochi didattici ed esplorativi come il piccolo chimico o la famosa scatola del Meccano ad esempio sono ormai stati soppiantati da prodotti più performanti grazie a microcircuiti ed applicazioni wireless. Una strada che a quanto pare stanno percorrendo un po’ tutte le aziende di giocattoli con soluzioni che permettono di portare il gioco ad un livello superiore.
Maestri dell’evoluzione sono i classici ed intramontabili mattoncini Lego che grazie a nuove implementazioni sulla linea Lego Technic permettono di costruire anche robot e mezzi radiocontrollati. Persino il bambolotto, che una volta piangeva solamente, oggi parla, articola domande ed è in grado di camminare.
Il punto sulla situazione lo fa Giulio Salamone, titolare di Sara giocattoli, negozio storico di Palermo: «L’evoluzione sociale ha portato dei cambiamenti epocali - spiega -. Oggi il giocattolo classico ha perso appeal nei confronti di bambini dai sei anni in su che hanno sviluppato capacità cognitive superiori. Tanto che le aziende propongono sempre di più giochi tecnologici. Addirittura sono stati realizzati i tablet per i più piccoli, come quelli prodotti da Clementoni e Lisciani. Strumenti di gioco duttili - aggiunge Salamone - che, grazie alle diverse applicazioni offrono diverse possibilità di approccio, anche didattico, e seguono i più piccoli nella crescita. Il modello che va per la maggiore è il MioTab che è disponibile in versione personalizzata PeppaPig a 149 euro ed è dotato di funzioni per la sicurezza che impediscono l?accesso a siti pericolosi».
Differenze, in ogni caso, vanno fatte in base all’età dei destinatari: «Per i più grandi le macchine radiocomandate sono state sostituite dai droni volanti dotati di otto eliche, gestibili anche dallo smartphone; farli volare è davvero facile e sono in grado di compiere evoluzioni speciali come la giravolta. Ma il vero fenomeno tecnologico del momento è rappresentato sicuramente dal Furby. L’ultima generazione del famoso pupazzetto permette un’interattività tramite il proprio cellulare. Parla il furbesco ma impara l’italiano, sorride se gli si fa il solletico e se posto di fronte ad un altro Furby parla e fa amicizia con il suo nuovo compagno».