NEW YORK. Ha inventato - con la fondamentale collaborazione di John Cale - un nuovo mondo musicale facendo collidere rock ed avanguardia in piena era 'flower power'. Era il 1967, gli altri inneggiavano a pace & amore, lui recitava la sua ode all'eroina («it's my wife and it's my life», Heroin) e allo spacciatore («Ìm waiting for my man, got 26 dollars in my hand», Waitin for the man). Lou Reed, il cantore della New York sudicia e arty, è morto all'età di 71 anni, sopravvivendo a droga ed elettroshock. Con i Velvet Underground ed i suoi dischi solisti ha lasciato un marchio nero indelebile sulla musica rock. Allargando la sua influenza anche all'arte, alla poesia, al cinema. Sulla sua statura di artista 'totalè ha inciso il periodo passato alla Factory di Andy Warhol, negli anni '60. I personaggi che gravitavano attorno al quartier generale del padrino della pop art (musicisti, pittori, filmakers, attori, prostitute, travestiti, tossici, modelle) entrano con forza nelle sue canzoni. La sua carriera 'ufficialè inizia nel 1964 con un gruppo - The Primitives - ed un singolo, The Ostrich/Sneaky Pete. Nella band anche John Cale, violista gallese da poco arrivato a New York con una formazione classica ed un grande interesse per il minimalismo e l'avanguardia. Cambiato nome in The Velvet Underground nel 1965, la band viene presto adocchiata da Warhol, che ne diventa il manager. Li inserisce nel suo show The Exploding Plastic Inevitable: è la nascita di una leggenda che ha cambiato direzione alla storia del rock. Dandogli anche la 'divisà: giacche di pelle e occhiali neri.
Il primo album, con la celebre banana warholiana in copertina su sfondo bianco (addirittura 'sbucciabilè nelle prime copie), vede la 'chanteusè Nico (imposta da Warhol) alla voce in cinque pezzi. È il disco che, con la collisione geniale tra gli istinti rock di Reed e le ambizioni 'avant' di Cale, porta il gruppo nell'Olimpo dei classici. Canzoni come Sunday morning, Femme fatale, Waiting for the man, All tomorrow parties, sono state mandate a memoria da generazioni di musicisti. Ma all'epoca il disco non fu capito e vendette poche migliaia di copie. Altro trionfo artistico, ma non di classifica, l'anno dopo il secondo Lp White light/white Heat, con la fluviale Sister Ray, 17 minuti di rumore bianco e distorsioni.
Va via John Cale ed i Velvet - ora il gruppo di Lou, che firma tutti i pezzi - durano per altri due dischi, il terzo omonimo (1969) e Loaded (1970). Il suono è più 'addomesticatò, manca la viola lancinante di Cale, ma sono altri due centri con canzoni indimenticabili, da What goes on a Pale blue eyes, da Sweet Jane a Rock'n roll. Il grande pubblico continua però ad ignorarli. È il 1970, Reed lascia il gruppo, la sua carriera sembra al capolinea e torna a lavorare nella tipografia del padre. Ma l'anno dopo firma un contratto con la Rca e riparte da solo. Nel 1972 arriva finalmente il successo musicale con l'album Transformer (coprodotto da David Bowie) ed il singolo Walk on the wild side.
Quest'ultimo una galleria di personaggi della Factory affettuosamente tratteggiati. Il 1973 è la volta del concept-album Berlin. Nel 1975 incide - come atto contro l'etichetta discografica - quello che viene ricordato come uno degli album più inascoltabili di sempre: Metal machine music, quattro facciate di feedback senza melodia.
I Settanta proseguono con altri dischi, l'eroina sempre in vena. Ormai è però una star, un mito riconosciuto anche dai punk. Lui però non è mai accomodante, scontroso ed acido nelle interviste, una caratteristica che lo accompagnerà per tutta la vita. Nel 1990 torna ad incidere col vecchio compagno Cale per onorare Andy Warhol: Songs for Drella riporta in vita scampoli della magia Velvet. Nel 1993 ricostituisce addirittura il vecchio gruppo per un tour in Europa, ma le ruggini con Cale riesplodono e saltano le date americane. Alla fine dei '90 si lega alla performer Laurie Anderson. La sua produzione musicale rallenta, ma non la sua voglia di cambiare, sperimentare, provocare. Nel 2003 fa uscire The Raven, un set di canzoni basate sulla poesia di Edgar Allan Poe. Nel 2007 sbanda verso l'ambient con Hudson river wind meditations. Nel 2011 la sua ultima uscita: Lulù, la contestata collaborazione con i Metallica. L'ultimo sberleffo contro un establishment musicale che ha sempre disprezzato.