PALERMO. Sicilia terra di mare, sole e anche... di terme. L’Isola è certamente uno dei Paesi al mondo con il maggior numero di sorgenti e centri e vanta una tradizione termale che nasce in età antichissima. Naturale, dunque, che il turismo termale sia una fetta importante del mercato. E dopo un 2012 in affanno, il 2013 sembra essere l’anno della ripresa per le dieci aziende termali siciliane. Secondo i numeri di Federterme, tra il 2011 e il 2012 c’era stato un calo del 22 percento circa dei ricavi delle attività (solo per società di capitali), che erano passati ad entrate per 13 milioni di euro circa a poco più di 10 milioni. I primi mesi di quest’anno hanno fatto segnare una ripresa, nonostante la crisi, con dei numeri che si avvicinano a quelli di qualche anno fa. Così, ad esempio, in uno dei centri termali più famosi come quello di Sciacca, nell’Agrigentino, si è passati dalle 38.000 presenze del 2012 alle 41.000 circa del 2013 (dati fino al 10 settembre).
«Sicuramente la crisi c’è e si fa sentire - dice la direttrice Angela Taormina - ma cerchiamo di fare bene il nostro lavoro e le offerte e la professionalità alla fine chi viene qui da noi a Sciacca, e in generale in Sicilia, se ne va sempre soddisfatto». Ignazio Azzara, direttore dello stabilmento di Terme Acquapia di Montevago: «Abbiamo mantenuro lo zoccolo duro, e questo è molto importante. Con le nostre offerte, con i nostri pacchetti, siamo riusciti a tenere botta nonostante tutte le difficoltà, e adesso stiamo ripartendo molto bene. Dopotutto, le offerte in Sicilia sono davvero ottime e questo la gente lo sa».
I turisti sono più stranieri che italiani: su un totale di 468.070 presenze, circa 239 mila vengono oltre i confini nazionali, mentre quelli «locali» sono circa 229.000. Tutti hanno usufruito delle circa 114 strutture esistenti in Sicilia, con circa 12.500 posti letto a loro disposizione. Terme infatti non vuol dire solo stabilimenti, però: sono sorte un po’ ovunque, beauty farm, centri benessere e centri di bellezza dotati di strutture e attrezzature moderne e all’avanguardia che spesso si trovano proprio all’interno di hotel che offrono alla clientela i loro servizi sottoforma di pacchetti benessere.
Oltre a Sciacca e Montevago, entrambe in provincia di Agrigento, troviamo Acireale, nel Catanese, Termini Imerese, in provincia di Palermo, Castellammare dle Golfo e Segesta nel Trapanese e Alì Terme e Terme Vigliatore nel Messinese. Alcune sono aperte tutto l’anno, altre no, e si possono curare diverse patologie. Per fare degli esempi, fra giugno e ottobre è possibile andare a Sciacca, città che trae l'origine del suo nome dal latino «ex aqua» e possiede un patrimonio idrotermominerale fra i più ricchi e completi del mondo. Sono famose pure le Grotte vaporose di San Calogero. Alle terme di Acireale di Santa Venera e Santa Caterina, che hanno origini antichissime, si può andare tutto l'anno, dove esistono sorgenti di acque sulfuree.
Nell'arco dell'intero anno si può andare alle Terme di Termini Imerese dove allo stabilimento termale è annesso il Gran Hotel delle Terme. Ad Alì Terme, stavolta da giugno a ottobre, a duecento metri dal mare, ci sono le terme "Giuseppe Marino", adatte per le forme reumatiche, le dermatiti e le malattie dell'apparato respiratorio e uditivo. Restando in provincia di Messina, a Terme Vigliatore, da giugno a ottobre, è possibile usufruire della Fonte di Venere per la cura delle malattie reumatiche, delle vie respiratorie, dermatologiche, ginecologiche, dell'apparato otorinolaringoiatrico e gastroenterico per la cura delle malattie del fegato e delle vie biliari e, infine, per le malattie vascolari.