«Utilizzo l'aloe per cura e prevenzione da quando me lo ha consigliato il dottor Paolo Lissoni, noto oncologo dell'ospedale San Gerardo di Monza. Avevo un'occlusione dell'intestino, soffrivo moltissimo, ma l'aloe riesce a farmi stare bene, perché oltre agli effetti lassattivi agisce con effetti curativi». Così si è avvicinato nel «fantastico mondo dell'aloe» Giuseppe Casola, 63 anni, agrigentino che vive a Vimercate, vicino a Monza. «Io preferisco il succo di frutta quando me lo mandano dalla Sicilia, ma mangio l'aloe tranquillamente nelle insalate o a pezzo. Non è per niente dolce a dire il vero, anzi è amarognolo, ma gli effetti sono sicuramente benefici». «A me è servita anche per curare un'abrasione della cornea», aggiunge Teresa Borsellino. «Io ho curato con l'aloe l'herpes che non riuscivo a curare con rimedi farmaceutici. Essendo appassionata di piante, fiori e cibo è stato facile per me scoprire l'aloe», dice Carolina Sottile che nella pizzeria che gestisce insieme al marito a Cattolica Eraclea su richiesta prepara anche la pizza all'aloe. Mentre il bar Relax sta sperimentando il gelato e le granite all'aloe. «Ce lo hanno chiesto dei nostri clienti appossionati di questa piante», spiega Giosy Costa. Intanto il 13 agosto prossimo l'associazione "Sagace", per promuovere la cultura dell'aloe, organizza nella villetta dedicata alle vittime della mafia a Cattolica Eraclea, una mostra di piante con degustazione di prodotti a base di aloe coltivata in Sicilia.
CA. GI.