PALERMO. Si possono spiegare dal punto di vista di un semiologo le nuove relazioni con la realtà che si vengono a creare grazie a tecnologie sempre più smart che s'indossano? Il sociologo dei consumi Vanni Codeluppi nel libro «L'era dello schermo», racconta che la nostra contemporaneità è ordinata e costruita attraverso la relazione con gli schermi. «Questi - spiega il docente di Semiotica dell'Università di Palermo, Francesco Mangiapane - però stanno per dileguarsi e ben presto si confonderanno con la vita stessa. Le tecnologie come gli smartwatch o i google glasses rompono il vetro dello schermo e fanno diventare smart tutta l'esistenza e il mondo dell'esperienza. Queste tecnologie agiscono proprio sulla percezione e sul modo attraverso cui noi entriamo in contatto e costruiamo la realtà».
«Per questo tipo di fenomeni si parla di ”realtà aumentata” - continua Mangiapane - perché non c'è più una simulazione o una rappresentazione ad hoc come nella realtà virtuale nella quale si specchia la vita vera. Al contrario il mondo virtuale e mondo reale coincidono in ciò che viene visto attraverso i gooogle glass, che costruiscono una nuova realtà e ne aumentano la dose comunicativa. La nostra vita ormai è all'interno di una logica di rete che si è sempre più sviluppata attraverso l'impatto di internet. La vera rivoluzione è fornita dalla rete. Siamo in un momento in cui è inutile distinguere tra vita on e off line, perché tutte le nostre esistenze sono avvolte da un manto tecnologico. Ormai l'interfaccia è perfetta e coincide con la nostra sensorialità. Non c'è più uno schermo che noi guardiamo ma direttamente i nostri occhi possono funzionare grazie a un device come google glass come nodi di una rete». S. I.