I vini rossi d'estate. Freddi. Quello che sembrava un tabù, diventa quest'anno una tendenza. A destagionalizzare il consumo di nettari rossi è il Consorzio Vino Chianti che ha presentato il progetto «Chianti fresco: gustalo a 16 gradi», con la collaborazione di Co.Vi.Ro., l'Arte dei Vinattieri e l'Accademia della Cultura Gastronomica. «Occorre seguire - spiega il Consorzio toscano - una semplice ma fondamentale regola: la temperatura, che deve essere corretta come il clima che si trova in cantina». A 16 gradi si apprezzano la gradevolezza, e la freschezza di profumi e aromi che si sprigionano quando si sorseggia un calice di Chianti durante l'estate. Le vinerie coinvolte riceveranno il kit «rinfresca vino», una sorta di «cappottino» targato Chianti per mantenere o per raggiungere la regolare temperatura di servizio. Così, dall'enoappassionato all'addetto ai lavori, si potrà scoprire un nuovo modo di bere il Chianti durante l'estate: «un prodotto dai tratti distintivi come sa essere il Sangiovese di Toscana, un vino giovane, dallo stile contemporaneo per un'esperienza di sensi e di gusto», affermano dal Consorzio fiorentino. Non tutti i rossi tuttavia possono esser bevuti freddi, anzi la stragrande maggioranza no. A giudizio degli esperti, è impensabile mettere in frigo un Barolo o un Amarone. Ma ci sono anche una nicchia di nettari vocati per il consumo nella bella stagione.
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