PALERMO. Tra le specie a rischio di estinzione in Sicilia, oltre all'aquila di Bonelli, anche il grifone e la lucertola delle Eolie. Minacciate, ma non a rischio imminente, sono invece la tartaruga caretta caretta e la testuggine palustre siciliana. In Italia, invece, il 30 per cento degli animali vertebrati è in pericolo, anche se, almeno per la metà di essi, il rischio non è imminente. È ciò che rivela il report realizzato da Ministero dell'Ambiente, Federparchi e comitato italiano di Iucn (Unione mondiale per la conservazione della natura), che hanno presentato una «Lista rossa dei vertebrati italiani», una sorta di black-list delle specie in pericolo o minacciate dall'estinzione. Su più di 670 specie di vertebrati valutate, 576 terrestri e 96 marine, 6 risultano addirittura già estinte in tempi recenti. Mentre, 161 sono le specie minacciate di estinzione totale (138 terrestri e 23 marine), praticamente il 30 per cento delle specie valutate. Il 50 per cento, però, non rischia l'estinzione imminente. Inclusi nella valutazione sono stati i pesci d'acqua dolce, gli anfibi, i rettili, gli uccelli nidificanti, i mammiferi e i pesci cartilaginei, come squali e razze.
Più esposte all'estinzione risultano essere le specie marine piuttosto che quelle terrestri. Queste ultime, infatti, ad esclusione dei volatili, mostrano una maggiore tendenza alla tolleranza ambientale; un risultato, che i ricercatori definiscono «atteso», dato che nel tempo si sono adattati all'alta densità di popolazione umana. Le tipologie di habitat più utilizzate sono infatti quella artificiale, che include le aree coltivate e le foreste, con circa 120 specie ciascuna. Le zone umide, invece, sono le aree in cui si concentrano le specie minacciate: circa il 40 per cento di esse è a rischio. In generale, a mettere in serio pericolo gli animali risultano essere soprattutto la degradazione dell'habitat e il livello d'inquinamento.
A. S.