PALERMO. È tempo di allergie anche per i nostri amici a quattro zampe. Con l'arrivo della primavera, infatti, pure gli animali domestici possono soffrire i sintomi allergici a pollini e ad insetti che l'aumento delle temperature fa comparire.
Incessante senso di prurito, arrossamento della cute e difficoltà respiratorie, insomma, non riguardano solo gli umani proprietari, ma anche cani e gatti. «Ci sono casi in cui il proprio cane o gatto mostra chiari sintomi allergici: continuo grattarsi la cute, perdita del pelo, leccarsi sempre la stessa parte e addirittura, in particolare nei gatti, mostrare problemi durante la respirazione», spiega il dottor Francesco Cerami, veterinario del gruppo medico CeSeVet. Segnali che però molto spesso vengono sottovalutati o restano inosservati dal proprietario. Secondo uno studio internazionale condotto dalla Paws, Pet Allergy Worldwide Survey, lo scorso anno, proprio durante i mesi primaverili, il 44 per cento dei 1269 proprietari intervistati fra Italia, Francia, Germania, Spagna e Stati Uniti, era del tutto ignaro del fatto che i loro animali soffrissero di allergie stagionali. Meno di un proprietario su tre, poi, è stato in grado di riconoscerne i sintomi.
«Tra i fattori responsabili, cosiddetti allergeni, possono esserci i pollini, ma quelli più diffusi hanno una natura parassitaria». Oltre ai pollini, assunti per via aerea dal proprio compagno a quattro zampe, a causare reazioni insomma sono soprattutto pulci, zecche, zanzare e pidocchi. Parassiti che fanno la loro comparsa proprio in questo periodo dell'anno, restando i nemici numero uno dei quattro zampe almeno sino ad ottobre. Se i proprietari contrastano i pollini, per i loro animali invece resta da fare i conti anche con insetti e zanzare. «È necessario iniziare la prevenzione antiparassitaria già a partire da questo mese. Il nostro clima caldo-umido e le nostre temperature poi agevolano il proliferarsi dei parassiti», raccomanda Cerami. Tra i sintomi allergici più fastidiosi ci sono la dermatite atopica nel cane e quella allergica nel gatto. Entrambe caratterizzate da prurito e infiammazione della pelle dell'animale in zone precise, come testa, orecchie e addome. «Spesso, se non si interviene in tempo, l'animale può presentare lesioni gravi alla cute per il continuo grattarsi». Per queste forme di allergia si dovrà infine ricorrere a «una terapia antibiotica, mediamente per quindici o venti giorni e a prodotti spray che calmino il senso di prurito».
Più grave nel caso del gatto è l'asma felina, caratterizzata, proprio come nell'uomo, da tosse cronica e respiro affannoso. «Per curarla - spiega il dottor Cerami - si ricorre agli antinfiammatori cortisonici, attraverso compresse o iniezioni intramuscolari». Tra pollini e parassiti, insomma, anche i nostri amici animali avvertono i primi malanni primaverili. «Per evitare loro fastidi che possono essere evitati con semplici antinfiammatori, è bene iniziare sin da subito la prevenzione antiparassitaria con frizioni, collari e spray e consultare il veterinario se il cane o il gatto si gratta in continuazione e si lecca sempre la stessa parte del corpo o ancora, se ha difficoltà a respirare».
Caricamento commenti
Commenta la notizia